Vi siete
mai chieste perché nelle chat line i partecipanti di ambo i sessi
assumano spesso un'identità diversa da quella reale? Quali siano
le motivazioni che spingono a stringere legami di amicizia e anche di
affetto in rete? Che impressione diamo di noi stessi a chi ci conosce
soltanto on line? E quale sarà il futuro delle interazioni umane
nell'epoca di Internet?
A queste e ad altre domande risponde, indagando gli scenari talora inquietanti
delle attività che si svolgono in rete, Patricia Wallace che dirige
il Center for Knowledge and Information Management presso l'università
del Maryland, dove si occupa di psicologia delle relazioni e dell'apprendimento.
Gli esiti dell'indagine sono pubblicati nel libro La psicologia
di Intemet, edito da Raffaello Cortina nella collana Scienza
e Idee., L.42.000.
Trasferendo all'ambiente virtuale i risultati delle ricerche psicologiche,
sociologiche, sulla comunicazione e sul business si incontrano molte sorprese:
numerosi aspetti dei nostro comportamento abituale si modificano, nel
bene e nel male. L'aggressività, l'attrazione, la solidarietà
e le dinamiche di gruppo, sia collaborative sia conflittuali, si esprimono
in rete con modalità specifiche.
Mettendo in evidenza come Internet e la nostra esperienza del suo utilizzo
siano ancora giovani, l'autrice guida il lettore nel brave new
world del cyberspazio e mostra come sia possibile usare al meglio
le potenzialità di questo nuovo territorio delle relazioni umane.
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