Banana Yoshimoto, Arcobaleno
di Costanza Panella

 

La scrittura

E' una scrittura lieve, di un'eleganza giovanile, in cui si dispiegano con delicate metafore i pensieri e le sensazioni di una giovane donna che lavora in un ristorante di cucina tahitiana a Tokyo.

"Avevo sempre pensato che solo raramente potesse prendere forma la felicità tra le persone. L'avevo imparato osservando i clienti della trattoria dove ero cresciuta, vedendoli talvolta piangere calde lacrime. [..]

E' vero anche che nel contatto con gli altri a volte prendono vita istanti simili al miele. Istanti intrisi di intensa dolcezza, racchiusi in eterno in un'aura ambrata, puri e allo stesso tempo violenti come i giochi dei bambini."

 

Il lavoro

Nell'adolescenza trascorsa lavorando nella trattoria con la mamma e la nonna ("non mi aveva mai pesato, non era nient'altro che la mia realtà") nasce la vocazione a lavorare in un ristorante a stretto contatto con i clienti e un susseguirsi naturale di eventi la porta a cominciare al ristorante Arcobaleno dove diviene consapevole del suo desiderio.

"Voglio lavorare tutta la vita in un ristorante.

Incontrare e osservare ogni giorno molte persone. Così come hanno fatto la nonna e la mamma. Non c'è niente di cui mi debba vergognare, questa è la mia vita."

 

La natura

La scrittura leggera, piana, ma non banale, aderisce bene allo sguardo limpido sul mondo e alla sensibilità discreta e rispettosa della vita della natura in ogni sua forma, con cui la giovane sviluppa una comunicazione diretta: la spinta vitale dei boccioli che si schiudono, la forza dell'edera che cresce, la cocciutaggine degli insetti che infestano le piante, l'impeto degli animali che ingoiano il cibo con avidità.

"il cane, il gatto e le piante del giardino alleviavano il mio animo dalle schegge della vita metropolitana"

"Ogni volta che uscivo nel giardino avevo l'impressione di trovarmi in un luogo carico di energia. Ritrovavo l'equilibrio, come se d'un tratto il centro della mia persona si stabilizzasse."

Le riesce impossibile capire gli abitanti della metropoli, con i loro comportamenti affannosi, incuranti dello scorrere naturale del tempo e pensa che "sarà perchè vivono lontano dalla natura e hanno un estremo bisogno di denaro"

 

Il dolore

Naturalezza, equilibrio, lentezza, semplici felicità: sono parole ricorrenti nel libro ed esprimono l'atmosfera in cui vive la protagonista  e forse anche il sogno della scrittrice. Il sogno di "una vita fatta solo di presente, senza domani, senza futuro", in cui ci si sorprende con piacere per le piccole cose.

Proprio in tale atmosfera di semplice lievità si colloca, senza incrinarla, anche la frattura prodotta nella vita della giovane donna dalla morte della nonna e poco dopo anche di quella improvvisa della mamma, le uniche persone a lei care e vicine, dalle quali si sentiva accettata in tutto e per tutto.

"Sentii come se si fosse spezzato il filo che mi aveva permesso di darmi da fare durante la mia lunga permanenza a Tokyo.

 

Il cambiamento

E' ancora la natura, con la forza grande ma delicata di Moorea, che le consente di vedere le cose dall'alto.

Sola con se stessa, vicina al mare, ai pesci, allo squalo giallo limone, ritrova il filo spezzato dopo aver perso per sempre la voce della madre che risuonava all'altro capo del telefono e la forza di ritrovare la verità nelle cose che la travolgevano.

"Pensavo alle mie origini: il sorriso che i miei famigliari, ricevendo energia dal mare, avevano sempre con i nostri clienti, avevano messo radici salde dentro di me. [...]

ero riuscita a inquadrare per la prima volta le domande che non mi ero mai posta, illuminata dall'amore vero delle piante e degli animali. Ciò che avevo ricevuto in dono dai miei genitori, che tipo di persona ero, eccetera."

Se la natura di Tahiti con la sua forza delicata infonde nuova energia ed equilibrio, l'incontro con una donna anziana che le ricorda qualcosa della mamma e della nonna, procura il calore e la protezione necessari a riconoscere e accettare quel nuovo "germoglio spuntato all'improvviso" dentro di lei, mentre il racconto che la signora fa della propria vita getta una luce nuova sul presente della giovane per riaprirlo al futuro.

"Per me i veri angeli sono le persone che in certi momenti compaiono all'improvviso a dare luce alla vita. A volte mi capita d'incontrare: esseri sconosciuti con cui il destino ti porta a condividere intensamente un breve lasso di tempo. [...]

Non c'è niente di male se ogni tanto persone di età diversa si incontrano dopo essere tornate bambine. Di notte, in una camera d'albergo, in un paese lontano."

 

L'amore

Non poteva mancare la storia d'amore che viene narrata in un modo che non preclude uno sviluppo aperto al farsi strada, nel futuro della giovane donna, della sua verità.

Già nel suo nascere si intravede uso sviluppo non scontato, una speranza di incontro felice.

Il sogno di chi scrive o una possibilità reale nelle vite delle giovani di oggi che forse conoscono una nuova fluidità nella relazione con se stesse e con l'uomo?

Il lunedì la casa del proprietario dell'Arcobaleno, presso la quale la protagonista lavora per un breve periodo come governante, aveva un aspetto diverso dal solito.

"il pelo degli animali era lucente, loro dormivano con aria soddisfatta. I parassiti erano stati tolti alle piante, i rami potati, le foglie secche raccolte [...]

Ero felice che in quel ambiente oltre a me ci fosse qualcuno che provasse amore per loro. [...]

Non ci incontravamo, ma il lunedì era come se io e il proprietario fossimo in corrispondenza. Non di parole. Nelle nostre mani avevamo un affascinante mappa segreta sulla base della quale osservavamo gli esseri viventi."

La stessa luce serena brillava negli occhi di lui quando le sorrideva e negli occhi di lei quando osservava le piante.

"Erano gli stessi occhi gentili di quando ci si limita a guardare le cose, sicuri che non ci sarà nessun problema."

 

Si legge volentieri questo breve romanzo e lo si può consigliare alle giovani come un delicato racconto di formazione.

 

Banana Yoshimoto, Arcobaleno
Feltrinelli, 2003,
trad. di A.G. Gerevini, euro 10

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