Dove stiamo andando? Paola Zaretti
Certo, dal dire al fare, dall'immaginare all'agire, corre differenza ma ciò non toglie che certe parole e certe immagini risultano essere quanto c'è di peggio per concorrere ad alimentare e a fagocitare rabbie represse - ancorché comprensibili - rendendole talmente incontenibili da sfociare in gesti insani e fuori controllo. Parole e immagini hanno sempre degli effetti - si sa - e occorre dunque assumersene in toto la responsabilità soggettiva, culturale, etica e politica. Questa nuova via dell’istigazione - sia pure anche solo fantasticata come possibile soluzione del conflitto uomo-donna - che si sta facendo largo fra un certo numero di donne, mette in risalto un elemento importante non più eludibile: la via, sia pure indiretta o velata, di un "lasciapassare", di un'autorizzazione alla violenza femminile, che altro non è se non il segno tangibile ed evidente di una Forza ATTIVA che NON C'E', di una Forza incapace di volere ciò che può, di una Forza dunque separata, scissa da ciò che può: la Forza di ricostruire, dal basso, un movimento politico femminile-femminista che pare abbia perduto ogni capacità di incidenza sui processi sociali, economici e politici che abbiamo oggi di fronte. Di qui l'emergere e l’affermarsi di forze reattive estremamente pericolose per una sana convivenza fra donne e fra donne e uomini.
9-07-2012
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