Aborto: riparliamo di depenalizzazione di Letizia Paolozzi
In un testo
sul quale, nel 1989, avevo lavorato insieme a altre donne (*),
insistevamo (ne avevamo già parlato negli anni Settanta) sulla
possibile depenalizzazione dellaborto. Una parte del femminismo
è rimasta affezionata a questa idea come la più rispondente
alla diversità nel modo di vivere quel tempo terribile della vita
femminile: per alcune una liberazione; per altre il velo scuro del lutto;
per altre ancora una pratica sconosciuta. Tuttavia
il compromesso cè. E non significa stravolgimento, come invece
sta intrinsecamente accadendo con la legge 40 che allude al diritto dellembrione.
Capisco che legalizzare non equivale a depenalizzare. Che la donna sia
responsabile, che possa scegliere autonomamente, che possa decidere se
continuare o interrompere la gravidanza generalmente consultandosi
con altre donne appare insopportabile. Legiferare sullaborto
(come appunto è avvenuto) è un modo per gli uomini
di assicurarsi simbolicamente il controllo sul corpo femminile fecondo.
Dovrebbero
rifletterci quanti citano laborto come omicidio o come
desiderio illimitato. Dovrebbero capire che si tratta di un
crinale simbolico in cui la donna sperimenta la sua libertà
e la sua non libertà. Oggi, nella
discussione intorno alla legge 40 e alla procreazione assistita, si pone
nuovamente il problema della speciale relazione madre-figlio. E di unidea
della libertà fondata sulla persona, basata sulla storia degli
individui. Per me una libertà relazionale, certo. Che vuol dire
attenzione, rapporto, produzione di legame. Non sono forse i genitori
potenziali a cercare, senza onnipotenza, senza sfrenatezza desiderante,
un senso alla costruzione del loro progetto femminile-maschile di famiglia? E poi Fausto
Bertinotti, con il Prc e molti che a sinistra sono pur decisamente contro
le posizioni mercatiste e liberiste sostenute dai radicali. Ciò
che mi chiedo è se lincontro abbia creato solo delle momentanee
convergenze, con un carattere di occasionalità. Capisco che con
le loro esagerazioni i Radicali non hanno facilitato le cose. Tuttavia,
il risultato non cambia. Non si arriva mai a verificare possibili contaminazioni.
( il testo è pubblicato nel sito libreriadelledonne.it/rassegna stampa: "parlano le femministe mute") |