Sara Sesti, Liliana Moro
Donne di scienza

55 biografìe dall'antichità al duemila

di Paola Emilia Cicerone

Un libro originale, questo, fin dalla presentazione che denuncia esplicitamente le lacune dell'opera proponendola come strumento di lavoro e pretesto "per avviare una raccolta di informazioni e approfondimenti". E il breve saggio - 180 pagine corredate da una ricca bibliografia - è di quelli che fanno venir voglia di "andare oltre", su un terreno poco esplorato come quello della presenza femminile nella storia della scienza.

Esplorato con una particolarità - quella di non indagarne i presupposti scientifici o epistemologici - come facevano saggi celebri come L'eredità di Ipazia di Margaret Alic (Editori Riuniti, 1989) o I pantaloni di Pitagora di Margaret Wertheim (Instar Libri, 1996) - limitandosi a offrire il profilo biografico di una cinquantina di scienziate, arricchito da schede introduttive utili a inquadrare ogni personaggio nella realtà dei suo tempo.




Sara Sesti Liliana Moro
Donne di scienza
55 biografìe dall'antichità al duemila

Pristem - Eleusi, Università Bocconi,
seconda edizione 2002



L'idea
nasce dalla mostra Scienziate d'occidente: due secoli di storia, realizzata nel 1997 dal Centro Eleusi-Pristem dell'Università Bocconi. E della mostra conserva la caratteristica di legare, ove possibile, il profilo biografico a un'immagine, strappando molte di queste donne da un anonimato anche visivo.

Molti conoscono, grazie ai premi Nobel che hanno vinto, Barbara McClintock o Marie Curie. Il merito dei volume è quello di portare alla luce anche studiose dedite a discipline meno "visibili", come le matematiche Maria Gaetana Agnesi, Emmy Noether e Sophie Germain, o come Rosa Luxemburg, la cui fama politica tende a oscurare l'importanza dei suoi scritti economici.
Ampio spazio è dedicato, ovviamente, alle scienziate italiane, da Laura Bassi - prima italiana a ottenere una cattedra universitaria nella Bologna del Settecento - a Rita Levi- Montalcini. Ma soprattutto alle tante che hanno visto il proprio lavoro ignorato e sminuito a favore degli uomini che avevano accanto: da Sophie Brahe (sorella dell'astronomo Tycho) a Gabrielle du Chatelet (compagna di Voltaire), a Marie Paulze Lavoisier (moglie e collaboratrice del noto chimico) e Ada Byron, collaboratrice di Chartes Babbage e programmatrice ante litteram. E non si tratta solo di vicende consegnate all'occhio ormai imparziale della storia: il caso di Mileva Maric, la moglie di Einstein, il cui ruolo nella definizione della teoria della relatività è ancora discusso, e quello di Rosalind Franklin, il cui contributo sperimentale alla teoria di Watson e Crick sulla struttura dei DNA è stato spesso sottovalutato dai colleghi, mostrano quali difficoltà debbano affrontare le donne che scelgono di dedicarsi a una carriera scientifica.

Nella seconda edizione, il testo è stato arricchito con le biografie di Elena Cornaro Piscopia, prima donna al mondo ad ottenere una laurea, di Florence Nightingale, matematica conosciuta ai più per essere stata una delle fondatrici della Croce Rossa Internazionale, di Maria Montessori, medica ed educatrice e di Margherita Hack, astronoma e grande divulgatrice. Completano il testo una ricca bibliografia integrata con gli indirizzi dei siti internet dedicati al tema e un percorso sulla storia dell'educazione e dell'istruzione delle donne.


Il libro può essere richiesto al Centro Pristem dell'Università Bocconi
e-mail: pristem@uni-bocconi.it