Margherita Giacobino
L’educazione sentimentale di  C. B.

di Agnese Seranis

 

Il nuovo libro di M.G., L’educazione sentimentale di C.B., ci offre una lettura gradevolissima, resa ancor più attraente da una  punteggiatura  modulata sulle emozioni, dal chiaroscuro dei pensieri della protagonista. Il romanzo, basato su elementi autobiografici, sceglie in particolare  la seconda persona per far parlare la protagonista. In tale scelta  mi pare di leggere l’intenzione, il desiderio da parte di M.G. di dare un respiro non solo personale al romanzo. E, di fatto, fa centro se Anita Sonego, nella sua recensione, afferma di avervi ritrovato la sua propria esperienza.
Nell’intervista di Lea Melandri  a Lisetta Carmi ( D di Repubblica del 29 sett. 2007) viene riportata la risposta che L.C. diede allo psichiatra Sergio Piro che le chiedeva se  lei si identificasse come uomo o come donna osservando il mondo del travestitismo, illustrato nel suo libro I travestiti del 1972. L.C. rispose: ‘ Nè come uomo né come donna, perché esistono solo gli esseri umani’. Io non sono d’accordo integralmente con questa affermazione; è  una risposta astratta perché ritengo che la nostra identità sia il risultato del nostro corpo sessuato oltre all’influenza degli ambienti – famiglia, scuola, amicizie, relazioni interpersonali, censo,... - in cui abbiamo vissuto nell’infanzia e nel successivo percorso esistenziale. E non posso proprio mutilare il mio corpo, rendendolo neutro.

Io sono eterosessuale. Negli anni ’70 del femminismo militante in cui serpeggiava la suggestione che l’omosessualità fosse un traguardo auspicabile da raggiungere, sono stata incapace di sentirmi attratta sessualmente dalle donne. Così devo riconoscere di essere, per quanto ne so, definitivamente etero. Allora, qualcuno si chiederà, se io abbia  titolo a trattare del libro in questione.
Sono eterosessuale , sì, ma sono una donna e, dunque, il libro mi pone delle questioni sul mio essere tale. Dovrei identificarmi o specchiarmi, seppure obliquamente, con la protagonista? O no?

Il problema dell’identità di ciascun essere umano  - etero, omo, o  travestito – è quanto mai complesso e se si va oltre la superficie ci ritroviamo a sbrogliare una matassa alquanto ingarbugliata. Così, mi dico, il travestito da una parte rifiuta il suo sesso  maschile dall’altra, tuttavia, si fa donna per essere amato da quello stesso sesso che respinge. Il travestitismo, allora,  non è che una modalità  radicale che l’uomo ha di amare se stesso?

Una  affermazione simile, mutati i termini, può valere anche per l’omosessualità femminile? Nel romanzo di M.G. colgo una certa ambiguità nelle relazioni d’amore della protagonista per le donne. Il suo percorso sentimentale sino alla consapevolezza e alla dichiarazione della propria omosessualità sembra del tutto lineare da quando, bambina, è attratta  dalla bellissima Melania sino all’amore adulto per Caterina, bella come una freccia d’oro scoccata nel mare. Tuttavia alla protagonista sono anche attribuiti i pensieri: La femminilità è una malattia mortale. La femminilità è lì in agguato pronta a balzarti addosso, non le sfuggirai. Queste affermazioni mi lasciano perplessa.

La protagonista, di fatto, ama quella femminilità  - la bellezza, spesso anche capricciosa – che respinge per sé. E’ davvero, allora, una donna a tutto tondo che ama un’altra donna? O l’ama come se fosse un uomo? Inconsapevolmente come Alighiero, il personaggio maschile del romanzo?  O come...?

La mia attrazione di tipo eterosessuale – aggiungo l’aggettivo sessuale perché intellettualmente ho subito il fascino di alcune donne – nasce dalla diversità dei nostri corpi – miodonna, suouomo - che mi suscitano curiosità e desiderio di approdare a nuovi sguardi, a nuovi orizzonti. E si gioca, prima di tutto, sul piano dell’immaginario.Quali sono le suggestioni, mi chiedo, che intessono, sottendono la trama della relazione di una donna che ama un’altra donna?

Tentare di parlare di questi temi ci ritrova persi in  territori ancora quasi sconosciuti su cui il libro di M.G.  getta una prima luce.
Mi auguro, allora, che al libro di M.G, cui paludo e consiglio a tutte,. facciano seguito altri libri che contribuiscano a dipanare la complessità della omosessualità femminile.

Margherita Giacobino
L’educazione sentimentale di C.B
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La Tartaruga edizioni, Milano 2007

15- 10- 2007