| Dialogo  sull’oggi
 tra Giancarla  Dapporto e Anita Sonego
 
 Oggi più  che mai avvilita di fronte agli attacchi così spudorati da parte delle forze  politiche  della destra e della gerarchia ecclesiastica  che fanno un vero tam tam  continuo e  perpetuo per screditare la dignità delle  donne, per toglier loro la parola,  negare i gesti, annientare tutto quello che la maggior parte delle donne, che siano madri o meno,  fanno ogni giorno: prendersi cura dei membri della  propria famiglia nel privato, bambini  anziani, adolescenti  e ugualmente  nel  lavoro di insegnanti, maestre,  psicologhe,  assistenti sociali, badanti,  infermiere, ginecologhe, avvocate, giudici, medici  e molte altre categorie di donne che prestano  attenzione cura e amore ad altre persone con professionalità  e intelligenza e colgono i problemi  nella loro complessità  per trovare soluzioni  nel rispetto della legge e delle persone.
 
 Tutto  questo lavoro femminile che si prende cura della vita  di tante persone  sembra non esistere, non scalfisce la mente  preconcetta, gretta e  sclerotica  di  coloro che ci amministrano, che  votati dagli   elettori non per l’eternità,  ma per una legislatura, ( con l’incombente spettro delle elezioni sia  politiche che amministrative )  si  arrogano  il  diritto di  fare leggi   da un giorno all’altro  che  decidono della vita e della  morte  delle persone fisiche.
 
 Come se  le donne non avessero  cultura  sul nascere, accudire, morire. E non mi  riferisco alla sapienza medica  e alle  sue nuove frontiere soltanto, ma ai gesti amorosi che dall’antichità accolgono  fra le braccia chi nasce e chi muore.
 
 Siamo  sdegnate (e sdegnati anche gli uomini di buona volontà)  di fronte all’episodio verificatosi a Napoli, di inaudita violenza contro una donna   appena uscita dalla sala operatoria, col suo carico di dolore fisico e  psichico, in aperta violazione del principio della costituzione,  sul rispetto della dignità umana. E’ un  episodio così grave che propongo venga  portato all’attenzione del Consiglio superiore dell’Unione Europea.
 
 Prima che  un cialtrone dalla sensibilità di pachiderma   in cerca di visibilità elettorale   proponga  una legge ridicola che salvaguardi  “la vita”  di un embrione, che è  ovviamente in netta contrapposizione alla salvaguardia della salute della  madre, (come accadeva in passato quando,  durante il parto si chiedeva al padre se preferiva salvare la madre o il  bambino),  dobbiamo chiedere  che venga siglata la legge, perentoria  per tutti i paesi, sulla  autodeterminazione della donna a  decidere del proprio corpo, e sull’inviolabilità della sua persona sia fisica  che psichica.
 Giancarla  Dapporto   Cara Giancarla,
 
 sono d'accordo in pieno  con te e mi verrebbe da incolpare soprattutto la Chiesa e i nostri politici che  tremano prima ancora di inginocchiarsi (te lo immagini Veltroni che, come  Zapatero, accoglie il papa ma non va a messa?)
 Ma penso che il problema sia più  profondo:C'è una insicurezza generale (in questo caso soprattutto maschile)che  si pensa di risolvere a danno del/della più debole.
 
 Credo che ci siano  pochi uomini capaci di interrogarsi sulla funzione del "maschile" sul  ruolo del"padre" ecc in una società tanto mutata. Credo che sia ovvio  ributtare addosso alle donne ogni responsabilità circa i problemi che loro  hanno da sempre "gestito":vita e morte ma che, formalmente,  dipendevano da legislazioni patriarcali. Ora che  noi abbiamo svelato la falsità degli assetti  famigliari ( che fanno acqua da ogni dove soprattutto per motivi culturali,  economici, di organizzazione della vita) veniamo accusate di non sapere stare  nei ranghi...
 
 Ma questo lo sappiamo.
 Mi piaceva prendere lo  spunto dalle tue riflessioni per farti notare che NON sono SOLO le donne ad  essere colpite in questi tempi:
 Si colpisce da secoli  l'autodeterminazione di ogni forma di desiderio sessuale ed amore che non si  conformi a quello eterosessuale.
 E  dell'autodeterminazione dei/delle migranti, dei/delle Rom che cosa siamo capaci  di dire?
 
 Quante delle donne che  sono scese e scenderanno in piazza GIUSTAMENTE per la 194 hanno manifestato il  loro sdegno quest'estate quando, guarda caso proprio da parte di amministratori  "democratici", è cominciata la caccia al lavavetri?
 
 Io vedo un disegno  unico dietro a tutto ciò: Si vuole ripristinare l'autorità e l'ordine maschile,  bianco e occidentale: Non sarà facile reggere questa ondata regressiva, Credo  che forse ci riusciremo se sapremo collegarci e trovare i nessi tra le  diverse  forme repressive.
 Ti ringrazio ma non  credo sia il caso di scoraggiarci: Sabato e domenica scorsi a Roma 400 donne  (soprattutto giovanissime e pensanti) sono state un segnale importante.
 Anita Sonego   7-03-2008 home
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