Bertha von Suttner


 

 

nasce il 9 giugno 1843 a Praga
muore il 21 giugno 1914 a Vienna

pacifista e scrittrice austriaca

La contessa Kinsky, caduta in povertà, è assunta come governante in casa Suttner, dove si innamora del figlio, che ha sette anni meno di lei: licenziata, diventa a Parigi segretaria privata di Alfred Nobel. Il soggiorno parigino dura soltanto otto giorni, ma è all’origine di un’amicizia con Nobel che durerà tutta la vita.

Bertha ritorna clandestinamente a Vienna dove sposa, sempre in segreto, il giovane Arthur von Suttner e fugge con lui nel Caucaso; per nove anni vivono degli scarni proventi dell’attività letteraria di lei. Nel fratempo, Bertha si interessa anche del problema della guerra e della pace, in ciò stimolata dallo scambio di idee con il melanconico milionario Alfred Nobel, il quale è convinto che la produzione di esplosivi micidiali renderà impossibili nuove guerre.

Nel 1889, Bertha von Suttner pubblica un romanzo contro la guerra, Giù le armi!, che sarà tradotto in sedici lingue riscuotendo ovunque un enorme successo, dovuto soprattutto alla drammatica, sconvolgente rappresentazione di alcuni destini individuali.

Da un giorno all’altro, Bertha von Suttner e il movimento pacifista sono sulla bocca di tutti. Lei stessa è invitata a tenere conferenze e a partecipare a convegni in Europa e negli usa; crea nuove associazioni per la pace e lancia appelli; fa stampare volantini e fascicoli che invitano alla solidarietà internazionale e a smontare l’icona del nemico. Bertha deve tuttavia sopportare anche ingiurie e dileggi e la sua attività è fatta oggetto di critiche in quanto non “femminile”, ma lei rimane convinta fino alla fine della sua missione di pace.

Nobel, che sostiene finanziariamente le sue iniziative, istituisce in suo onore il premio per la pace, che le viene assegnato nel 1905.

 


tratto da
Luise F.Push e Susanne Gretter (a cura di),
Un mondo di donne. Trecento ritratti celebri