A casa nostra

di Caterina Della Torre

 

 

Francesca Comencini (Carlo Giuliani, ragazzo, Mi piace lavorare) ha realizzato un film algido, ambientato in una Milano con le luci dell'alba, senza nebbia, ma fredda e scostante. Una Milano non da bere. Ai milanesi senz'altro non piacerà, ma se si pensa a Milano come sfondo di un film e non come la propria citta', potrebbe essere New York o Parigi o Londra.

La storia coinvolge più personaggi, più coppie in cui l'elemento donna è quasi sempre centrale: donne che soffrono, donne che si prostituiscono per vivere, donne che combattono, donne che amano, donne tradite, donne che tradiscono.

Ma anche gli uomini fanno la loro parte, anche se talvolta solo da spalla agli attori principali, cioè loro, le donne.

Personaggi mai interamente positivi o negativi. Della serie "scagli la prima pietra chi non ha mai peccato".
Una Valeria Golino ed un Luca Zingaretti molto nella parte. Lei capitano della finanza molto aggressiva e onesta che però si lascia andare alla smania di superpotere della sua posizione quando tira fuori la pistola per proteggere una prostituta. Lui affarista senza scrupoli che però sembra riscattarsi quando compra un bambino da una prostituta rimasta in coma irreversibile, per compiacere la moglie a cui era morto il figlio alcuni anni prima.

Le storie dei vari personaggi si riannodano davanti all'Ospedale Maggiore di Milano. Per poi sciogliersi in rivoli di esistenza.
Un film da vedere, per capire...che non tutto è male ciò che sembra.


recensione tratta dal sito dol's.net

20-11-06