Un mondo diverso è esistito un mondo diverso può esistere.
La Grande Madre e le società senza gerarchia

di Nenzi Costanzo


Frida Khalo

Catania 20/21/22 ottobre 2006

 

Erano mesi che l’Etna borbottava, qualche boato, qualche vibrazione, piccole perdite subito placate il giorno dopo. La pioggia ha inondato Catania e fino al giorno prima continuava a gocciolare.

Ma il 22, giorno dell’evento, il Sole ha spazzato le incertezze cupe del Cielo ed è esploso in una magnifica splendida luce calda. Finalmente l’Etna ha smesso di borbottare, da due crateri lascia scorrere fluidi incandescenti di tumultuosa lava e riempie di fuoco la conca della valle del Bove.

Arrivato il momento giusto, al terzo giorno è nata.

Primo giorno: rottura delle acque.

Inizia Sara con i suoi interrogativi sulle guerre, sulla qualità della vita individuale, rivolti a tutte/i , che risuoneranno per tutta la serata.

Poi Luisa inizia a far sgorgare sorgenti che ripercorrono gli ultimi anni della storia femminista, ruscelli di critiche ai pensieri fossilizzati e ai baratri che li circondano, fanno saltare sassi instabili, il percorso si modifica continuamente, le chiuse non reggono. Le voci si fanno più acute, ma le relazioni che si stanno instaurando sostituiscono gli attriti, e infine si può andare tranquille insieme a godersi il film di Marleen Gorris, l’Albero di Antonia, nella sala lunga.

Secondo giorno: travaglio.

E’ arrivata Selene. Come candida luna, infonde il giusto grado di tensione nella sala, dove anime agitate vagano cercando di comprendere una dimensione dimenticata, percepiscono che il repertorio da recuperare per risvegliarsi è così vasto che brividi di confusione attraversano il cerchio. Lo sforzo è collettivo. Tutti vogliono comprendere. Mentre scorrono miti e dee, ognuna che suggerisce dignità diverse. Una baraonda di emozioni da codificare. Dalla luna diramazioni coinvolgono gli astri fino alle realtà sconosciute. Il travaglio è intenso e si protrae oltre l’orario del film Gostanza da Libbiano di Paolo Benvenuti, lo dovremo vedere in un’altra occasione. Fino alla notte capannelli di donne e qualche uomo non smettono di ciciuliare. Il materialismo dogmatico, opportunista e competitivo, se n’è andato.

Terzo giorno: il parto.

L’estate fuoritempo si è presentata all’appuntamento. La Sicilia e il mare emanano aliti profumati e inebrianti. Aria, acqua, terra e fuoco sono tutti presenti. Ecco Luciana nella sua aura di sacralità ben modellata che presenta il video di Marija Gimbutas. Volti accaldati, alla fine, bisbiglii diffusi. La testa è già fuori. Una creatura nuova sta nascendo. Tutte/i, di nuovo a cerchio, partecipiamo all’evento. Tempo circolare, che contiene in ogni istante ciò che è avvenuto e ciò che deve avvenire. Infinite strade possono percorrersi, basta non prendere più vicoli ciechi. Un passato lontano risulta più vicino, per chi lo sa cogliere, dello stesso presente, paradossale e brutalmente artefatto nello scollamento, sado-masochistico-patriarcale, con le cose semplici e naturali. Quei tempi rappresentano un risveglio per le coscienze di oggi. La Grande Madre aveva società senza armi da guerra e si stava insieme con gioia. Sono i tempi di compenetrazione fra umani e natura, di unità di intenti e bisogni. Tempi in cui terra, animali, piante, fiumi, mari, laghi, montagne, pietre, rocce e umani, e non altro, si consideravano ed erano considerati sacri. Dove avveniva questo si respirava in un unico ritmo e l’idea di competizione non era concepibile.

Le “bacchette magiche” per cambiare la situazione attuale ci sono, l’importante è che escano dal travaglio che ognuna/o di noi ha da fare nella ricerca e poi nella trasmissione dell’equilibrio interiore e nell’armonia esteriore. Smentiamo: non è vero che il mondo è stato sempre così e sempre così sarà. Il mondo è cambiato un sacco di volte. Troppe idee, studi, scoperte, memorie, correnti di pensiero, analisi politiche, sociali, economiche ecc. convergono nell’individuazione di questa svolta epocale, in cui noi non ci troviamo che agli inizi.

La creatura è nata. Per molte è femmina, per altri è maschio, ma non importa se è gay, lesbica o di qualsiasi altro sesso, questi son fatti intimi. Importa che è nata. E come tutti i cuccioli ha bisogno di essere seguita ed alimentata.

Qui a Catania le si vuol dare una stanza nel centro sociale dove è nata, fornendola di tutti i films, libri, video, documenti, ecc. ecc. di cui ha bisogno per crescere. E per far questo avremo bisogno della collaborazione di tutte/i nel mettere a disposizione le proprie notizie  e punti di vista, sogni e progetti. La festa può continuare e la voglia di riprenderci tutto quello di cui siamo state espropriate/i ha la sua momentanea risposta nelle danze al suono di tamburo e flauti in cui iniziamo a lasciarci travolgere come cercando un nostro rito, augurante lunga vita per la nuova nascita. Poi il film di Niki Caro, La ragazza delle balene, ci fa rilassare, forse oltremisura, ma il finale riscatta le titubanze dell’attesa. E’ notte, ognuna/o ritornerà alle sue faccende. Ma una nuova luce si è accesa, per sempre. 

 

28/10/2006