Rebecca Skloot, La vita immortale di Henrietta Lacks

Sara Sesti

 

 

 

Il lbro è uscito in Italia nel 2011 in occasione del 60° anniversario della scoperta delle cellule HeLa, cellule speciali tanto resistenti da essere praticamente immortali e che hanno rappresentato una inestimabile risorsa per la ricerca scientifica. Vendute e comprate da decenni nei laboratori di tutto il mondo, le HeLa sono state le prime cellule umane immortalizzate cioè propagate in vitro, avendo la caratteristica che possono essere congelate e scongelate, che non vanno incontro al fenomeno della senescenza e che non muoiono mai.

La linea cellulare HeLa è stata isolata da un cancro della cervice uterina che provocò la morte nel 1951 di Henrietta Lacks (dal cui nome deriva quello delle cellule). Le quattro lettere HeLa racchiudono quindi una storia perturbante, emblematica – e soprattutto una persona in carne e ossa. Henrietta Lacks era una povera donna di origine africana, madre di cinque figli che morì a Baltimora all'età di 31. Lavorava nei campi di tabacco della Virginia, così come i suoi antenati schiavi. Quando morì, i medici del Johns Hopkins Hospital, senza preoccuparsi di chiedere alcun consenso - come usava allora - prelevarono un campione dei suoi tessuti e ne affidarono un lembo, proveniente da una biopsia della massa tumorale maligna, al laboratorio di George e Margareth Gey.

I ricercatori si accorsero ben presto di un fenomeno sbalorditivo mai registrato prima nella storia della medicina: le cellule tumorali continuavano a crescere fuori dal corpo, in vitro. Per decenni scienziati di tutto il mondo avevano provato a mettere cellule umane in coltura, ma senza successo. Le cellule di Herietta erano differenti: non morivano, riproducevano un'intera generazione ogni 24 ore e non si fermavano mai. Consapevoli di avere per le mani un tipo di cellule di particolare interesse i Gey le resero disponibili per la commercializzazione.

A quel tempo non esistevano leggi che obbligavano il medico ad informare il paziente su eventuali utilizzi del materiale biologico asportato durante interventi, biopsie o analisi di liquidi biologici. Negli Stati Uniti il materiale biologico proveniente da pazienti poteva essere utilizzato a discrezione dell'istituto medico dove il prelievo era avvenuto senza che questi potesse vantare diritti su eventuali proventi. Solo nel 1990 una sentenza della suprema corte di giustizia della California sancì l'ammissibilità della commercializzazione del materiale biologico prelevato da pazienti solo previo consenso informato del paziente stesso.

La commercializzazione delle cellule Hela iniziò già dal 1951, ma sarebbero passati vent’anni prima che i familiari scoprissero una verità non meno incredibile che traumatizzante: Henrietta era ‘immortale’, e dalle sue cellule si era sviluppata un’industria miliardaria. La scienza ha indagato il motivo dell'immortalità delle sue cellule e oggi è dimostrato che hanno la particolarità di avere 82 cromosomi, molti di più rispetto alle cellule normali. Queste caratteristiche genetiche sono dovute al fatto che nelle HeLa la telomerasi ha subito una mutazione provocata da una infezione da papilloma virus e proprio questo consente loro di non invecchiare mai.

Il libro "La vita immortale di Henrietta Lacks" di Rebecca Skloot, sta facendo conoscere al mondo la storia di una donna che, di fatto, ha cambiato le sorti della medicina. La curiosità dell'autrice verso tale insolita vicenda è nata tra i banchi del liceo, quando il professore di scienze, raccontando alla classe della scoperta delle cellule HeLa, menzionò il nome di Henrietta, ma non seppe aggiungere altro. Dopo una difficile ricerca durata più di dieci anni che portò all'individuazione dei familiari, l'autrice entrò in contatto con una delle figlie e finalmente riuscì a svelare la vera identità di Henrietta Lacks.

È nato così un libro appassionante, pubblicato in USA nel 2010, che ci conduce da un reparto riservato ai neri del Johns Hopkins Hospital agli abbacinanti laboratori dove i congelatori custodiscono le cellule HeLa, dalle baracche di Clover, villaggio popolato di schiavi e guaritori, alla Baltimora di oggi. E che ci pone domande ineludibili, sulla vita e sulla morte: chi dispone del materiale biologico di cui siamo fatti? chi custodisce la memoria di ciò che siamo stati? e che cosa sono la vita e la morte per certe cellule?

Henrietta Lacks giace a Clover, in Virginia, in una tomba senza lapide. La giornalista Rebecca Skloot che vive e lavora a Chicago ha fondato The Henrietta Lacks Foundation, un'istituzione che si batte perché vengano aiutate economicamente le persone bisognose che hanno dato un importante contributo alla scienza senza trarne vantaggi, soprattutto se la ricerca le ha usate a loro insaputa.

 

Rebecca Skloot,
"La vita immortale di Henrietta Lacks"
Adelphi 2011
pp. 424, €26,00  

 

Per approfondire: Moebiusonline
Henrietta Lacks, la donna dalle cellule immortali
di Chiara Albicocco e Sara Occhipinti
con un' intervista a Maria Luisa Lavitrano
direttrice del Laboratorio di Medicina Molecolare dell'Università di Milano-Bicocca

 

 

23-2-2012