La papessa
Dopo
la scienziata filosofa Ipazia di
Alessandria, anima dell’Agora di
Alejandro Amenabar, dopo la poetessa
Christine de Pizan della debuttante regista
Stefania Sandrelli, è il turno di una
donna “pontefice” decisa a
sovvertire l’ordine delle cose. Grazie alle sue spiccate doti, riesce ad entrare nella scuola della Cattedrale di Dorstadt dove conosce il Conte Gerold, sposato e padre di due figlie (David Wenham), con il quale instaura un rapporto speciale, un amore presto ricambiato. E’ solo l’inizio delle lunghe peripezie che la giovane dovrà affrontare. Scampata a un matrimonio combinato dalla moglie di Gerold rosa dalla gelosia e divisa tra l’amore impossibile per il Conte e quello per i libri, Johanna sceglierà questa seconda via, decidendo di travestirsi da maschio per poter intraprendere la carriera ecclesiastica. Assume allora l’identità di suo fratello Johannes, morto durante un’incursione vichinga, e si nasconde per dodici anni ad Est dell'Impero, nel monastero benedettino di Fulda, finalmente libera di leggere, studiare e imparare i segreti delle arti e della scienza. Tre anni dopo il suo arrivo, nell' 843 d. C., si sparge la notizia che Papa Sergius è gravemente malato. Johanna lo guarisce e gli resta accanto per anni, finchè il Papa non morirà avvelenato dai suoi nemici. A Roma la donna incontra di nuovo il Conte Gerold e capisce che c’è una sola cosa che non può più negare a se stessa: il suo amore per lui. Avanzata a grandi passi nella gerarchia religiosa, alla morte di Papa Sergius, viene nominata al suo posto col nome di Papa Johannes
Anglicus. I suoi successori faranno di tutto per cancellarla dai Registri Pontifici e la Storia la dimenticherà. In bilico tra verità e leggenda, Johanna von Ingelheim resta tra i personaggi più controversi e affascinanti di tutti i tempi.
10-6-10 |