L'inconscio reazionario

lettera di Agnese Seranis a Lea Melandri


 

 

Cara Lea,
ho letto più d’una volta il tuo scritto Le viscere della storia. Cercherò, allora, di scriverti i pensieri che mi ha suscitato.
Io, a dire il vero, non mi sono stupita che abbia vinto Bush perché come tu hai detto penso che siamo in un presente in cui l’inconscio collettivo – anche in Italia – è reazionario.

Perché, c’è da chiedersi.

I sogni degli anni ’60 e’70 si sono rivelati fragili, incapaci di tradursi in un potere alternativo, in una capacità di governo effettivo. Restando negli Usa, dove si nascondono i figli dei fiori o i ragazzi di Woodstoch? Nel debole partito democratico? Oppure si sono rivestiti con la divisa da dirigente? Oppure molti sono invecchiati – se non morti - senza prima riuscire a passare il testimone alle nuove generazioni? Quel momento così importante è passato, un momento in cui sembrava si volesse inaugurare una politica diversa, nel senso che tu auspichi. Ma il tempo l’ha mostrata impotente.

Qualcosa è rimasto di quel momento, in relazione ai diritti delle donne o dei neri, qualcosa rispetto a cui, tuttavia, ha reagito rapidamente l’elite di sempre: ricca, cinica e potente. Il messaggio, poi, è stato : o con noi o resti ai margini o peggio.

Negli Usa hai notato che sono neri persone che occupano o hanno occupato ruoli importanti? Condoleezza Rice, Colin Powel e Kofi Annan sono neri ma non sono rappresentativi della maggior parte della popolazione afro-americana. Questa non ha, mediamente, un reddito alto né può permettersi di mandare i figli nei college di prestigio. I tre personaggi che ho citato sono delle eccezioni e persone che hanno aderito completamente al sistema potere. Così la Rice, veniamo a sapere, passa i week end con la famiglia Bush e cade in un lapsus chiamando Bush mio marito; e Colin Powel accetta di fare la sceneggiata con la provetta di antrace, ecc. ecc.

A fronte di un potere che usa con arroganza il potere la maggior parte della popolazione regredisce come di fronte a un padre che comanda ma… promette protezione. Essere degli individui che pensano è faticoso e ti isola; e sentirsi isolati nelle nostre società è preambolo a stati depressivi. Allora è meglio appartenere a gruppi, chiese che ti offrono anche una griglia di valori che ti rassicurano di essere nel giusto e ti fanno distinguere, senza errori il cattivo e il buono, l’immorale e il morale.

Per il cattivo dalla religione è stato previsto l’inferno e allora perché non mandarcelo anzitempo? Così il buono potrà vivere come si merita. Gli stati carogna si meritano la guerra perché hanno turbato la vita laboriosa e ordinata dei buoni. Ecc. ecc. Non c’è contraddizione.

Il Potere, negli anni ’60 e ’70, si era messo un po’ da parte in attesa di rioccupare le posizioni d’un tempo.

E l’ha fatto. E con maggior spregiudicatezza. La cosiddetta globalizzazione vede masse di persone che cercano innanzitutto una vita materiale migliore e vanno dove valutano di ottenerla più facilmente. Ma, arrivate nel nuovo paese, le persone si stringono le une alle altre per avere maggior forza, spesso autoisolandosi o prendendo le distanze da popolazioni con cui in realtà non vogliono confondersi e perdere, eventualmente, la loro identità. In Olanda, che sembrava eccellere nell’integrazione, scopriamo che vi erano comunità contigue, ciascuna con le proprie tradizioni e leggi non scritte, che raramente si mescolavano. A Torino, come suppongo a Milano, esistono locali frequentati solo dagli arabi o dai rumeni o dai peruviani , ecc. ecc. Anche le donne per le quali tengo il corso di italiano da qualche anno ti tengono a distanza appena affronti dei temi appena un po’ personali. Da te si aspettano soltanto che tu permetta loro di sapere quel tanto di italiano per un eventuale lavoro.

Un altro mondo possibile lo vedo lontano, molto lontano…quante generazioni dovranno passare prima che i neri e i bianchi anglosassoni condividano le stesse responsabilità politiche? Quante generazioni dovranno passare perché donne e uomini si riconoscano parti uguali di una stessa collettività? In questo caso, gli uomini dovrebbero accettare di non gestire più un millenario potere che dà loro un grande piacere anche se, oggi, si mostrano disponibili a fare qualche eccezione, che sia loro di alibi che non esiste alcuna discriminazione.

Io non sono ottimista come sei tu Lea. E cosa potrebbe fare la sinistra, concretamente? Riconoscerci l’un l’altro come uguali richiede un venirsi incontro reciproco, la disponibilità a relativizzare le proprie tradizioni e la propria Verità. Le diversità esistono! Tu pensi che gli Ebrei rinuncerebbero oggi alla loro Torà o i Mussulmani al loro Corano? Sto leggendo il Corano e, soprattutto per noi donne, non c’è da stare allegre per come la pensava Maometto! Credo che il percorso in termini culturali sarà molto molto lungo, bisognerà aspettare che le religioni abbiano meno forza di quanta ne hanno ancora oggi, che siano davvero un fatto del tutto privato.

Nel frattempo, ahimé, credo che la maggior parte delle persone non si aspettino e vogliano qualcosa di più che un certo benessere materiale, qualche gratificazione amorosa-affettiva ; e che questo non sia messo in pericolo… e un padre che decida per loro.

Certo che bisogna continuare a lavorare sul piano culturale ma non possiamo aspettarci dei gran risultati a breve termine!!

Sono stata un po' lunga e forse non sono riuscita ad esporre bene il mio pensiero, ma ci saranno altre occasioni.

Buon lavoro e a presto. Un abbraccio, Agnese

Cara Agnese,
sono d'accordo con te, anche se nella tua analisi non c'è neppure un accenno ai movimenti che a livello internazionale e con un'ampiezza di temi finora sconosciuta esprimono oggi una visione "antisistema", un "desiderio dissidente" come è stato quello degli anni '70.

Se mai il mio dispiacere è che il femminismo sia presente più indirettamente, per quello che delle sue pratiche è stato assorbito, che non per una adeguata messa a tema del rapporto tra i sessi.

E' una fase storica selvaggia per certi versi, ma anche interessante perchè molti aspetti dell'umano sono venuti, sia pure malamente allo scoperto.

Giro la tua lettera a Sara per il sito.
grazie e apresto. Lea