Mahasweta Devi


 


“Mahasweta Devi... Mahasweta-“didi”... Mahasweta e basta, vien da dire, a Calcutta, dove tutti la conoscono, e moltissimi conoscono la scala a chiocciola che porta alla modesta casa di questa anziana donna piccola e scura, che da oltre mezzo secolo riempie pagine e pagine di straordinaria scrittura: romanzi, racconti, articoli e saggi politici, pièce teatrali, storie per ragazzi. E che da oltre mezzo secolo lotta contro le ingiustizie e la violenza castale e di classe del suo paese. E’ difficile distinguere la scrittrice dall'attivista, nel movimento vorticoso delle sue narrazioni, i cui personaggi hanno la qualità iconica delle figure del “Mahabharata”, la coraggiosa naturalezza di gesti, e di linguaggio, di chi difende una storia subalterna, ma anche la traccia indolenzita che lascia nei corpi degli oppressi l'arroganza del potere. Un potere spesso sciocco, sempre meschino e vile, che Devi denuncia e sbeffeggia con la magistrale noncuranza di chi conosce i segreti dell’agire letterario…”

 Anna Nadotti


 

Mahasweta Devi, nata a Dacca  (nell’attuale Bangladesh) nel 1926 in una famiglia di intellettuali impegnati, è  figura di grande spicco e carisma: insegnante, scrittrice, giornalista, autrice di più di cinquanta opere tra romanzi e raccolte di raccolti, è notissima anche  per il suo impegno a favore dei diritti civili e sociali delle popolazioni tribali dell’India, ancora oggi emarginate e tenute in uno stato di semischiavitù. Devi si è formata alla scuola di Shantiniken, fondata da Tagore, la stessa da cui provengono intellettuali e artisti di fama internazionale come il regista Satyajit Ray e l’economista Amartya Sen.  Militante comunista fin dagli anni dell’Università, dove consegue la laurea in letteratura inglese, pubblica il primo romanzo nel 1956 e fino al 1984 insegna presso l’Università di Calcutta.

Paola Splendore

Ha ricevuto il premio Magsaypay, che è l'equivalente indiano del Nobel per la pace, e il premio Jnanpith per il giornalismo, la letteratura e la comunicazione.

 

Dei suoi molti scritti sono stati tradotti in italiano:

La cattura, Theoria, 1996
India segreta
, La Tartaruga edizioni, 2003

La Preda e altri racconti, Einaudi, 2004, a cura di Anna Nadotti