E’ così difficile essere buone madri? Un’ interpretazione
La psicologa americana Carol Gilligan nel saggio “La virtù della resistenza”, 2014 scrive
Il separarsi da se stessi, il dissociarsi della psiche dal corpo genera il silenzio: non trovare parole per esprimere i più genuini desideri causa l’immunizzarsi contro il bisogno di tenerezza e relazionalità, proprie della condizione umana. E’ un’esperienza che molte hanno vissuto. Io stessa l’ho sofferta. Percepirsi una cattiva ragazza inaridisce: opacità emotiva, mancanza di coraggio, incapacità di provare sentimenti spontanei; induce a non avere cura di sé e degli altri, a praticare l’ingratitudine. Mimetizzarsi dietro i ruoli sociali e fingere di essere una buona madre o un buon padre non solo non attenua il senso di colpa ma acuisce il risentimento. Questi sentimenti possono attivarsi in un attimo ed esplodere, squarciando il velo della normalità, proprio verso il più debole e fragile, il “proprio” bambino cattivo, fino all’annientamento. E’ ora di combattere la centralità della famiglia e attivare luoghi altri dove sia possibile mettersi in relazione fra donne perché l’aiuto reciproco possa far nascere il fiore raro dell’amicizia. Questa sola rivela la reciproca umanità e bontà.
23-12-2014
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