INDICE
Gruppo di Lettura: trascrizione degli
incontri………………………………………………….p. 5
Seminario del 15 dicembre 2002:
mattina……………………………………………………..p. 33
Seminario del 15 dicembre 2002:
pomeriggio…………………………………………………p. 46
QUINTESSENCE: Introduzione dell’Autrice alla prima edizione del
1998…………………..p. 57
QUINTESSENCE: Prefazione all’Edizione del 2048 E.B.(Era Biofilica) di
Anonima……….p. 7
Ecco un breve estratto dall’intervento
iniziale di Mary Daly a Milano:
Ogni volta
che mi trovo a parlare in situazioni come questa, rivolgo - a voi e a me
stessa - l’invito a compiere un viaggio in un’altra dimensione. E’
possibile farlo, perché qui ci sono Donne Selvagge.
Comincerò
evocando le nostre Antenate Passate, Presenti e Future. Il nostro tempo
non è lineare né circolare, come ha detto Luciana, ma è a spirale, come la
forma delle galassie dello spazio, e a fare la spirale non sono le stelle,
bensì i Momenti, i Momenti di Coraggio. Se compiamo Atti Coraggiosi,
riusciamo a spostarci, a saltare come gli elettroni, fino a compiere il
Salto Quantico. Come le stelle in cielo, che a un certo punto raggiungono
lo stadio che permette loro di fare il salto quantico in un’altra
galassia, e poi ancora in un’altra e così via all’infinito, anche noi
possiamo farlo. Dobbiamo farcela. Perché viviamo in un mondo pieno di
terrorismo e di necrofilia. E noi siamo portatrici di Biofilia, di Pure
Lust, amore per la vita. Le nostre Antenate del Passato sono tutte
qui: Saffo, Sojourner Truth, Virginia Woolf, Hildegarda di Bingen,
Giovanna d’Arco e le centinaia e migliaia di donne che sono state bruciate
come Streghe. Forse non conosciamo i loro nomi, ma esse sono le nostre
Antenate Nascoste.
Ci sono anche le Antenate del Presente, cioè
noi, le Antenate di quelle che verranno nel futuro. E le Antenate del
Futuro, perché il futuro è già qui, ora. Annie e Kate, che in
Quintessence incontro nel 2048 e che dal futuro sono venute per
parlarmi del Continente Perduto e Ritrovato - che esiste perché la terra
malata lo ha vomitato fuori e là stanno costruendo un mondo diverso –
adesso, cinque anni dopo, vivono nel 2053: ma adesso è sempre, perché
possiamo vivere contemporaneamente in un altro strato del mondo, che è
qui, si estende e si espande, ancora non è ma è già qui.
Vorrei anche
evocare gli elementi di cui siamo sorelle: Terra, Aria, Fuoco e Acqua, che
il Figlio e lo Spirito Santo del Padre stanno cercando di distruggere. E
anche il quinto elemento, l’Etere.
Inizierò
parlando del significato di Quintessence: è il nome che ho dato a
quello che le Donne Selvagge hanno sempre cercato. C’è qualcosa di
nebuloso in questa parola, non era così chiaro nemmeno a me all’inizio
di questo viaggio cosa avrei visto. E’ la risposta più disperata al
Richiamo di ciò che è Selvaggio. Significa Lanciare la propria vita il più
Lontano possibile.
L’esplosione
di informazione prodotta dalla necrotecnocrazia alla fine degli anni ’90
ha fatto sì che fosse assolutamente necessario mettere a fuoco questa
ricerca per rendere reale/realizzare la nostra integrità interna e
partecipare all’integrità della vita del cosmo, a quella danza
universale, all’armonia delle sfere.
Quintessence
non è un sostantivo ma un verbo, un processo. Ci attrae magneticamente nel
suo contesto ampio e luminoso e quando le Donne Selvagge si risvegliano
alla Quintessenza, diventiamo presenti in molte dimensioni. Questo è
perfettamente naturale. Quello che è innaturale è il restringimento
dell’anima, questo ammasso puzzolente costruito dagli uomini sul globo
chiamato globalizzazione. Pensate a Bush o al signor Mussolini 2 e a
quello che stanno facendo. Dobbiamo essere consapevoli di quello che
fanno, ma ancor più importante è sapere cosa facciamo noi……
Nell’antica
filosofia medievale la quintessenza è l’essenza ultima, la più importante,
oltre la terra, l’aria, il fuoco e l’acqua e permea tutta la natura.
Quando io uso la parola quintessenza, nomino la presenza vivente che ci
unisce, che è al centro dell’integrità e della connessione elementale
dell’universo ed è la fonte del nostro potere di rendere reale/realizzare
un vero futuro, cioè un Futuro Arcaico.
Arcaico
significa antico, antico, antico e il Futuro arcaico è radicato nel
Passato arcaico, prepatriarcale, il passato in cui le donne costituivano
il centro, non nel Passato patriarcale, di Cicerone o di George
Washington, dei Romani o di Garibaldi, tutto un passato assai poco
interessante. Quando facciamo un salto quantico nel futuro, stiamo
ricordando/ridando vita al nostro Passato Arcaico, in cui Noi siamo Noi
Stesse.
Come
possiamo partecipare a questo processo, che vuol dire espandere
la quintessenza? Richiamando il nostro Coraggio Oltraggioso. Le donne sono
state sminuite, rimpicciolite, riempite di paure e di esitazioni, ma
abbiamo ancora dentro di noi grandi potenzialità per riprendere ad agire
in maniera coraggiosa.
Del resto,
cosa abbiamo da perdere? Non ci danno niente, il patriarcato non ci dà
niente. Morte, violenze, torture, stupri, povertà, stupidità, niente. Non
abbiamo niente da perdere. Ci si sente bene a non aver nulla da perdere. E
se proviamo molta rabbia, questa ci dà l’energia, perché ci consente di
vedere, ci dà speranza perché tira fuori la nostra energia.
Ripensate al
Salto Quantico che fanno gli elettroni: gli elettroni si muovono a ritmi
vertiginosi nelle loro orbite, ma ogni tanto succede che un elettrone fa
un salto in un’altra orbita. I fisici sanno che questo succede, ma non
sanno quando può succedere. Se siamo disperate, sappiamo come gli
elettroni quando dobbiamo saltare. La spiegazione che i fisici danno di
questo fenomeno è che esiste un tessuto invisibile di connessioni
che rende possibile il salto. Noi siamo tutte profondamente connesse: non
significa niente che qui siamo in Italia e che io vengo dall’America, la
connessione è reale.
Virginia
Woolf, una nostra grande Antenata, ha scritto: “Come donna non ho una
patria, come donna non voglio una patria, come donna la mia patria è il
mondo”. Dobbiamo essere libere da false fedeltà.
Si è detto
più volte in questi ultimi tempi che dobbiamo “pensare globalmente e agire
localmente”: non è piccola cosa “agire localmente”, perché questo agire
apre fratture nell’universo e induce processi di cambiamento. Possono
essere azioni molto piccole, come protestare contro il comportamento
oppressivo di un professore: ma in questo modo si apre una crepa
attraverso cui può passare il cambiamento. Questi sono i “momenti” nella
spirale, gli atti di coraggio apparentemente piccoli e che invece ci
portano un po’ alla volta fuori, al di là dei circoli viziosi. Ci può
fare molta paura compierli, ma dobbiamo sapere che sono giusti e
importanti, perché entrano in connessione con la trama di tessuto
invisibile che tiene tutto insieme.
Esiste anche, nella chimica moderna, una
legge – chiamata ‘dissipazione della forma’ – che descrive il fenomeno
dell’esistenza di forme che appaiono e poi spariscono. Se la applichiamo a
noi stesse e al movimento delle donne, ci accorgeremo che è un bene che
tutte le forme possano scomparire, perché così possiamo avere forme più
grandi e più nuove, più appropriate a nuove condizioni. Può sembrare che
il femminismo sia morto, e che parlare di patriarcato sia stupido e fuori
moda, ma in realtà stiamo parlando di qualcosa di enorme…………..
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