Il Network Europeo delle donne scienziate

Flavia Zucco*


Nel 1999 a Bruxelles, l'Unità Donne e Scienza della DG Ricerca della Commissione Europea ha promosso un convegno intitolato " Networking the Networks". Il convegno ha prodotto una dichiarazione che resta a fondamento dell'attività che la neonata Piattaforma europea di Donne e Scienza si appresta a fare, con un cospicuo finanziamento. Il gruppo leader, che ha vinto il bando, è il Center of Excellence Women and Science (CEWS) dell' Università di Bonn, e l'Associazione Donne e Scienza rappresenta l'Italia nel Comitato fondatore.

Gli elementi chiave della dichiarazione riguardano:
1) una presa d'atto delle discriminazioni a cui sono soggette le donne nel mondo della ricerca;
2) la necessità di collegare tutte le associazioni, gruppi o singole esistenti che lavorano su questo tema a livello nazionale o disciplinare, per promuovere e rafforzare la presenza delle donne nella carriera scientifica e valorizzarne le qualità ed i talenti;
3) la proposta di specifiche raccomandazioni sugli aspetti e le caratteristiche del "network dei network".

Per quel che riguarda il primo aspetto, si sottolinea che non vi è solo la necessità di promuovere la partecipazione delle donne all'attività di ricerca, ma di assicurare anche che gli interessi e le necessità delle donne siano presenti in queste attività e che gli aspetti di genere vengano tenuti da conto. La scarsa presenza di donne nella ricerca è uno spreco di risorse che non aiuta certo lo sviluppo dell'Europa. Infine, gli sviluppi scientifici implicano, sempre di più, scelte etiche fondamentali e le donne in questo potrebbero fornire un contributo prezioso. Mettersi in rete è dunque indispensabile, per le donne scienziate, in modo da condividere esperienze, da trasferire soluzioni più avanzate in situazioni e contesti diversi. E' particolarmente importante trasmettere alle giovani generazioni la consapevolezza delle discriminazioni, spesso occulte, presenti nel mondo della ricerca, ma anche quella della possibilità di soluzioni, come potrebbe essere un data-base di donne che si propongono come mentori o "modelli di ruolo". La partecipazione delle donne ai processi decisionali delle istituzioni è essenziale in modo che queste siano più ospitali per le donne, ma anche per contribuire alle scelte scientifiche che riguardano il futuro della nostra vita su questo pianeta.

Tutto questo richiede un'attività di promozione politica nelle sedi opportune, perché ostacoli vengano rimossi e proposte innovative vengano accettate: la messa in rete delle donne scienziate europee prevede anche e soprattutto questo. La varietà di mezzi di comunicazione disponibili garantisce che il trasferimento dell'informazione avvenga in tempo reale e sia efficace: internet, news-letters, banche di dati di indirizzi di posta elettronica, saranno tra gli strumenti usati. Ma si individueranno anche strumenti di monitoraggio di genere per le istituzioni e forme di consultazione agili, come teleconferenze etc.

Uno degli obiettivi fondamentali è di fare comunicare a livello europeo le donne afferenti alle stesse discipline, per studiare ed individuare le peculiarità del loro settore, ma anche di creare connessioni tra discipline diverse per evidenziare esperienze comuni o specifiche. Solo un'attenta ricerca di genere può consentire di incidere sulla realtà che la piattaforma si appresta ad affrontare. Il valore aggiunto di questa iniziativa sta nel rafforzare le donne dei singoli Stati membri, specie quelli appena entrati nell'Unione, nel promuovere la cooperazione, nell'agire politicamente a livello europeo. Va ricordato che senza l'attività europea in materia, l'Italia stessa sarebbe ancora molto indietro su questo terreno.

Infine le raccomandazioni: bisogna educare cittadini e cittadine europee su questo tema; a questo fine vanno usati gli strumenti più avanzati di comunicazione e formazione; bisogna attivare forme coordinate di "lobbyng and advocay" per garantire la presenza di donne qualificate nelle istituzioni politiche e della ricerca. Il network deve promuovere anche la discussione sulla scienza e sulla qualità della scienza che si fa. Si deve creare una lista di esperte/i sui temi di donne, genere e scienza da poter consultare su specifici aspetti. I problemi di genere o scientifici segnalati dalle donne dei vari networks e ritenuti rilevanti, devono trovare eco nei programmi della Commissione. Anche le forme di comunicazione dei singoli networks (nazionali o di disciplina) dovranno essere inventariate. La Dichiarazione si concludeva con l'invito alla Commissione Europea a costituire un network dei networks con gli scopi summenzionati.

Il tragitto da questa dichiarazione è stato lungo (siamo nel 2005), ma la Commissione ha mantenuto il suo impegno, le brave colleghe tedesche hanno elaborato una proposta vincente, noi dell'Associazione Donne e Scienza siamo le rappresentanti italiane tra le socie fondatrici e ci vedremo a Bruxelles il 31 marzo per la prima riunione del gruppo. Molto lavoro ci aspetta, ma le idee e la preparazione non mancano!

 

*Presidente dell'Associazione Donne e Scienza e prima Ricercatrice dell' Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare.


18- 03- 05