Le passioni di Lea
Storia di un incontro ravennate

di Piera Nobili, Maria Paola Patuelli, Serena Simoni


 

 

Come nasce un libro
Potremmo dire che questo libro è l'antologia di una storia. Raccoglie gli scritti che donne partecipi di un itinerario durato tre anni hanno deci-so di sottrarre al silenzio o all'archivio. È l'antologia di una storia ravennate che per alcune di noi ha inizio alla fine degli anni Ottanta con la lettura, che ebbe effetti dirompenti in alcune vite, di Come nasce il sogno d'amore di Lea Melandri. Una lettura che a un certo punto trovò spazio anche nel corso "La storia e il pensiero delle donne", che dall'anno accademico 1994-1995 si tiene presso L'Università per la Formazione permanente degli Adulti "Giovanna Bosi Maramotti" di Ravenna. Nel 1997 una lezione di Serena Simoni venne dedicata a Sibilla Aleramo, e l'indagine fatta da Lea Melandri per decifrare storia e scrittura di Sibilla in Come nasce il sogno d'amore fu una fonte imprescindibile.

Ma questa storia ravennate ha anche altri snodi: nel 1995 Lea Melandri fu ospite di Ermanna Montanari e di Ravenna Teatro in occasione del Seminario Il linguaggio della Dea. Il suo contributo è stato pubblicato con il titolo Il linguaggio della dea. Come liberarsi di un mito in Le passioni del corpo (2001), presentato al Teatro Rasi di Ravenna il 12 dicembre 2002.

Ermanna, donna ravennate, ha riavvicinato alla sua città Lea, che è milanese di adozione ma è nata a Fusignano in Romagna. Conoscerla personalmente alla presentazione di Le passioni del corpo e capire all'improvviso che c'era un ritardo da colmare è stato un tutt'uno. Da anni abbiamo il corso "La storia e il pensiero delle donne" e non abbiamo ancora studiato e dialogato con lei, "riportandola a casa"? Noi che abbiamo maturato debiti nei confronti del suo pensiero, e lei non lo sa, possiamo ritardare oltre l'incontro?

Certo, il titolo Le passioni del corpo è stato determinante nel costruire il nostro incontro con Lea. L'abbiamo incontrata e abbiamo costruito insieme un itinerario, documentato da questo libro. Dal nostro dialogo iniziale sono emersi gli snodi "storici" del suo lavoro, le svolte, dagli anni Settanta ad oggi. E gli snodi, che corrispondono alle tre introduzioni di Maria Paola Patuelli, Serena Simoni e Piera Nobili, sono diventati Le passioni di Lea, il titolo del primo Seminario dell'anno accademico 2003-2004 svolto in più fasi, come i programmi pubblicati a conclusione del libro documentano: ricerche preparatorie, presentate nelle tre comunicazioni introduttive, riflessioni e dialoghi fra le corsiste, scritture "soggettive" proposte nella fase di confronto con Lea, e la conferenza pubblica di Lea Il sogno d'amore e la scrittura, in collaborazione con l'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ravenna.

Un lavoro lento e ricco che è conservato nella sua pienezza con nastri registrati e sbobinature nell'archivio dell'Università. Ci siamo accorte subito, confortate anche dalla soddisfazione di Lea che ha condiviso con noi la gioia di "averla riportata a casa", che l'incontro era stato produttivo e che in qualche modo si poteva procedere alla vendemmia. Per vendemmiare abbiamo progettato il Seminario 2004-2005 come laboratorio di scrittura, che Lea ha introdotto con una lezione sulla "sua scrittura". Le scritture dell'anno precedente e le nuove sono diventate oggetto di riflessione, di riconsiderazione, di scambio ulteriore fra le corsiste, e fra le corsiste e Lea, fino alla decisione maturata attraverso un intreccio di desideri convergenti di mettere definitivamente nero su bianco, trasformando in menabò condiviso l'itinerario compiuto.

Ai primi due anni di lavoro se ne è aggiunto un altro, fatto di aggiustamenti e scelte definitive. Lea ci ha fatto il dono di scrivere con noi, recuperando la conferenza pubblica del 2004, la sua lezione introduttiva al laboratorio di scrittura e una sua riflessione di sintesi dopo l'intero percorso, ricambiando così le nostre scritture a partire dal suo pensiero. "Un partire da" che ha sollecitato scritture "soggettive" d'esperienza, o riflessioni teoriche. In ogni caso è stato un mettersi in movimento.

Siamo forse in contraddizione volendo fermare in un libro quella che è stata un'esperienza "mobile", un percorso e uno scambio? Le parole dette sono state molte di più di quelle qui pubblicate: un icegerg "caldo" con una piccola punta. Ci è piaciuto mostrarla per poterla così mettere al sicuro dall'oblio sempre in agguato: sottrarre al silenzio. È anche questo un omaggio a Lea che, in particolare con il lavoro di scrittura politica che sta conducendo con straordinaria intensità negli ultimi anni, ha invitato le donne a uscire dal silenzio pubblico che da troppo tempo le caratterizzava. Ed è stato anche per merito suo che negli ultimi mesi la parola pubblica delle donne, in Italia, ha ricominciato a risuonare.

Piera Nobili, Maria Paola Patuelli, Serena Simoni (a cura di)
Le passioni di Lea. Storia di un incontro ravennate
Longo Editore, Ravenna 2006

 

recensione:
Il ritorno alle origini per non tornarci più
di Ambrogio Cozzi


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