Einstein Innamorato
di Sara Sesti


 

Nel 2016 l'annuncio della scoperta delle onde gravitazionali ha confermato quanto teorizzato da Albert Einstein cento anni prima. Sono del 1905 infatti i suoi tre articoli che sconvolsero la scienza: la teoria della Relatività ristretta, l'ipotesi del quanto di luce e del moto browniano, vere "rivoluzioni concettuali" del nostro secolo.

Il 30 giugno 1905, gli "Annalen der Physik" ricevettero un primo articolo di Einstein sulla "Elettrodinamica dei corpi in movimento". Il 27 settembre, la stessa rivista ricevette quella sua seconda nota sulla Relatività ristretta - "L'inerzia di un corpo dipende dal suo contenuto di energia?" - che contiene la famosa relazione che unifica energia e materia: E = mc2. Lo scienziato aveva allora 26 anni ed era sposato con Mileva Maric, che era stata sua compagna di università all'Ecole Polithecnique di Zurigo .

In una lettera raccolta nel loro epistolario "Lettere d'amore" - dove i due sposi si firmavano con i nomignoli di Jonny e Dolly - Einstein le scriveva: "Sono talmente fortunato ad averti trovata, una persona che mi sta alla pari, forte e indipendente quanto me!". Il giovane Einstein le confidava allora sogni, progetti, speranze e disillusioni: tappe, spesso sofferte, di una maturazione emotiva e intellettuale che lo porterà alle sue grandi scoperte.

Mileva, lungi dall'essere quella pallida ombra tramandataci dalle biografie di Einstein, non è certo estranea alla straordinaria progressione creativa del compagno, con il quale condivideva molti interessi scientifici. Dopo gli studi universitari di Fisica, sposandosi rinunciò alla sua indipendenza di scienziata e assumendo il ruolo tradizionale di moglie, visse all'ombra del geniale marito. Le grandi difficoltà familiari incontrate dalla giovane, finirono con l'indebolirla e con il relegarla a un ruolo subalterno di modo che non è più possibile stabilire quale sia stato il suo apporto al lavoro scientifico di Einstein.


Albert Einstein e Mileva Maric

 


"Einstein innamorato" è il libro scandalo dedicato alla vita dello scienziato durante i primi due decenni del Ventesimo secolo. L'autore, Dennis Overbye, precisa nell'introduzione: "Per essere esatti, questa non è una biografia di Einstein. Ce ne sono già in abbondanza negli scaffali delle librerie. Invece, il mio obiettivo è stato quello di riportare in vita la sua gioventù, di mettere in luce il giovane uomo che compiva i fatti per i quali il vecchio, l'icona, viene riverito".

Sulla base di centinaia di lettere ancora inedite, e dopo un decennio di ricerche, Overbye, vice caporedattore di scienze del "New York Times", ci restituisce Albert Einsein come poteva essere un giovane del suo tempo: "renitente alla leva e poeta, violinista e sedicente bohémien, un ciclone impertinente e carismatico che lasciò dietro di sé un grande scompiglio privato e professionale".

Agli inizi del secolo Einstein, poco più che ventenne, mosse i primi passi verso l'immortalità, ma per quanto sovente avrebbe voluto fosse il contrario, la fisica non occupò tutti gli spazi della sua vita. Come una volta scrisse in una poesia per un amico, "la metà superiore progetta e pensa, mentre la metà inferiore determina il nostro destino". Per lui almeno era stato così e Overbye, osservando come entrambe le sue maggiori conquiste scientifiche abbiano coinciso con gli inizi dei suoi due matrimoni - il primo con Mileva Maric, e il secondo con la cugina Elsa - ritiene che qualcuno potrebbe cedere all'impulso un po' romantico di far coincidere, nel suo caso, passione amorosa e creatività.

"Niente di più lontano dal vero", chiarisce invece l'autore. "Non fu lo sbocciare dell'amore ad alimentare le intuizioni di Einstein quando inventò la relatività e neppure quando per primo intravide il caos quantico nel cuore degli atomi. Volubile e romantico, ebbe le intuizioni più grandi quando gli amori finivano".

Il libro riscatta un titolo da operetta con molte godibili pagine che raccontano come la vita intima di un donnaiolo poco amico del sapone (restituì a un'amante uno spazzolino da denti avuto in dono dicendo che era "pericoloso"), abbia influito su quella scientifica. Ma è anche un testo che vuole ridimensionare le teorie revisioniste fiorite dopo il recente ritrovamento di una quantità di lettere che hanno gettato nuova luce sulla giovinezza dello scienziato: teorie secondo le quali il grande pacifista che creò le basi per la bomba H avrebbe abbandonato una figlia illegittima e un figlio schizofrenico e persino rubato la teoria della relatività all'ex moglie Mileva.

La spietatezza con cui a 35 anni Albert Einstein descriveva la "zoppa e brutta" Mileva alla sua "bionda e bella" amante Elsa ("E' una creatura ostile senza senso dell'umorismo che non riceve niente dalla vita e soffoca la gioia di vivere altrui con la sua sola presenza"), basterebbe a ritrarlo come il solito genio egocentrico e misogino. Einstein emerge invece dalle ricerche di Overbye più come un romantico immaturo, capace di scrivere alla giovane fidanzata con cui giocava coi numeri fino all'alba a Zurigo, "resteremo studenti finché vivremo e ce ne sbatteremo del mondo". Ma non di esserle accanto quando partoriva una figlia illegittima di cui era il padre.

Albert e Mileva si sposarono nel 1903. Il 1905 è stato definito l'annus mirabilis del grande scienziato, che proprio allora pose le basi della teoria della relatività e quelle della meccanica quantistica. Da lì iniziò la sua carriera accademica. Mileva gli faceva da assistente per i calcoli matematici mentre tirava su due figli. Lo seguì all'Università di Praga, ma nel 1914 quando Einstein divenne direttore dell'Istituto di fisica Kaiser Wilhelm a Berlino, ritornò con i bambini a Zurigo. Negli anni successivi i due coniugi si estraniarono sempre di più. Einstein aveva perso la testa per la cugina Elsa, una donna frivola famosa a Berlino per la sua vanità (a un pranzo mondano pur di non mettersi gli occhiali mangiò una decorazione floreale credendola insalata).



Albert Einstein con la seconda moglie Elsa


Dopo sei anni di relazione, quando la fama era aumentata e la passione diminuita, le confessò candidamente che avrebbe preferito sposare la figlia ventenne di lei, Ilse, la quale inorridì all'idea di essere desiderata da quello che considerava un "papà". La stoica Elsa sposò ugualmente Albert nel 1919. Si vantava che il pregio di avere un fisico in casa era che "riusciva ad aprire qualsiasi barattolo, per quanto strano o irregolare fosse" e accettò di buon grado le sue numerose infedeltà. Gli permise persino di "incontrare" regolarmente, due volte la settimana, una giovane donna che il marito aveva fatto assumere come segretaria, purché rinunciasse alle scappatelle furtive.

La verità di Overbye sulla vita di Einstein è che "la scienza gli offrì l'ordine in cui rifugiarsi dal caos della sua vita sentimentale". Il libro si chiude nel 1919 con il divorzio da Mileva, il matrimonio con Elsa e la trionfale accoglienza riservata alla teoria della relatività. Einstein aveva 40 anni. Due anni dopo gli fu conferito il Premio Nobel per la fisica. Ineffabile, dopo decine di lettere spietate a Mileva, le scrisse "Col tempo ti accorgerai che è difficile trovare un ex marito migliore di me", e la lasciò in una disperata solitudine, dopo averle consegnato i soldi del Premio.

Dei loro tre figli, racconta Overbye nel capitolo conclusivo del libro, Lieserl, la bimba concepita fuori dal matrimonio, non fu mai più trovata (forse data in adozione o morta di scarlattina a pochi mesi), Eduard diventò pianista e schizofrenico, e Hans Albert sarebbe stato ricordato più per la frase "nessuno ha diritto di aspettarsi un'infanzia felice", che per la sua brillante carriera di ingegnere civile.

 


L'ultima foto di Albert Einstein
Princeton, 13 marzo 1955


Elsa morì nel 1936 e Albert, che continuava a collezionare relazioni con giovani donne, non si sposò più. Con l'avvento del nazismo, lasciò la Germania di Hitler per gli Stati Uniti. Se ne andava in giro per Princeton "senza calze e con i capelli bianchi sempre più incolti". Dal 1919 non realizzò più nulla d'importante. Così scriveva al proposito a un amico: "Cose realmente nuove si scoprono solo in gioventù, in seguito si diventa più esperti, più famosi e più sciocchi".


Dennis Overbye
Einstein innamorato
La vita di un genio tra scoperte scientifiche e passione romantica
Bompiani, 2002
pagine 542, euro 22