Rosalind
Elsie Franklin nacque a Londra da una famiglia di banchieri di origine
ebraica. Contro il volere di suo padre, decise di dedicarsi allo studio
delle scienze naturali. Si iscrisse alla Facoltà di chimica e fisica
dell'Università di Cambridge dove si laureò e conseguì
il dottorato con ricerche inerenti le caratteristiche colloidali del carbone.
A guerra finita si trasferì a Parigi per specializzarsi nella tecnica
della diffrazione ai raggi X, un metodo utilizzato anche per analizzare
molecole di grandi dimensioni. Il suo interesse si volse sempre più
verso le molecole biologiche e studiò in particolare la struttura
del carbonio.
Per le sue competenze venne invitata da John Randall al King's College
di Londra dove erano iniziate le ricerche sul DNA, acido desossiribonucleico,
la componente principale dei cromosomi e quindi dei geni. Alla stessa
ricerca lavoravano contemporaneamente all'Università di Cambridge
il biofisico Maurice Wilkins (1916), il biologo James Watson (1928) e
il biochimico Francis Crick (1916).
L'esperienza acquisita da Rosalind
le permise di realizzare un particolare dispositivo per scattare fotografie
ad alta definizione di singoli filamenti di DNA e di ottenerne una serie
di immagini per diffrazione dei raggi X. Nello stesso anno, la scienziata
potè così definire due caratteristiche strutturali decisive
della molecola del DNA: da un lato la forma ad elica, e dall'altro la
forma B, un tipo di disposizione in cui due catene molecolari formate
da gruppi di zuccheri e di fosfati sono rivolte verso l'esterno, mentre
le basi nucleiche si trovano tra queste catene. Dimostrò inoltre
che questa fase è distinta dalla forma A con la quale veniva prima
confusa.
Il modello della struttura del DNA fu elaborato da Crick e Watson, grazie
ad un furto operato ai danni di Rosalind Franklin. Watson infatti si impossessò
dei dati delle immagini realizzate da Rosalind con i raggi X, provenienti
dal laboratorio della scienziata e su questi fondò con il collega
il celebre modello a doppia elica.
Quando i due scienziati resero noto il loro risultato, Rosalind se ne
rallegrò non immaginando che quel successo fosse basato sulla sua
prova sperimentale. Negli articoli pubblicati da Crick e Watson sulla
rivista "Nature" non comparve mai il riconoscimento dell'apporto
dato alla ricerca dalla scienziata. La versione "ufficiale"
venne ripresa anche dagli Annali scientifici per cui divenne opinione
comune che il modello del DNA fosse stato elaborato senza l'utilizzo dei
dati di Rosalind Franklin.
Poiché non si era mai sentita a proprio agio al King's College,
nella primavera del 1953 la scienziata si trasferì al Birkbeck
College di Londra, dove si occupò di uno dei virus che causano
la poliomielite. Grazie al suo eccezionale metodo di preparazione e registrazione,
potè fornire la prova della particolare struttura a spirale di
questo virus. In collaborazione con alcuni scienziati degli Stati Uniti
e dell'Università di Tubinga dimostrò che non si tratta
di una particella compatta, bensì a forma di cilindro cavo. Nel
1958 si ammalò di tumore e morì, dopo aver lavorato fino
all'ultimo alla spiegazione della struttura del virus.
Nel 1962 James Watson, Francis Crick e Maurice Wilkins ottennero il Premio
Nobel per la Medicina per la scoperta della struttura del DNA. Anche se
non avevano più nulla da temere, poiché il Nobel viene conferito
solo a persone viventi, non ricononobbero il contributo di Rosalind Franklin
neppure durante il loro discorso di ringraziamento.
Il fatto che i suoi
dati stessero alla base del modello del DNA venne reso noto soltanto nel
1968, quando venne pubblicato il libro di Watson "La doppia elica", in cui
lo scienziato descrive la storia della scoperta della struttura dell'acido
nucleico, dipingendo un quadro di Rosalind così sprezzante che
diversi esponenti della comunità scientifica vi riconobbero la
mancanza delle più elementari regole dell'etica professionale.
Il riconoscimento del lavoro della scienziata fu reclamato dalla ricercatrice
Anne Sayre, sua amica, e dal movimento femminista.
La
vicenda di Rosalind Franklin è ricostruita nel libro: Brenda
Maddox,
Rosalind Franklin. La donna che scoprì la struttura del Dna, Mondadori 2004
e nel film Il segreto della foto 51,
USA, 2003,
di Gary Glossman.
Segnaliamo nel nostro sito Il segreto della foto 51 di Marta Valentina Gravellone
La
biografia è tratta da Sara Sesti e Liliana Moro "Scienziate
nel tempo. 100 biografie"
Ledizioni, 2018
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