Susan George, L’America in pugno


di Liliana Moro


Susan George

 

L’economista Susan George è un’osservatrice d’eccezione: quando decide di occuparsi di questioni di politica lo fa con il rigore e la sensibilità proprie della sua disciplina di competenza.

In questo denso saggio ha preso in esame il forte intreccio tra politica, economia e cultura che si è andato costruendo negli Stati Uniti negli ultimi decenni. George analizza quella che definisce una vera e propria “lunga marcia” che ha portato la destra americana, sostenuta da mirati e ingenti finanziamenti, all’egemonia culturale e politica. Una conquista che non ha nulla di casuale ma è stata fortemente voluta e pianificata da “élite spregiudicate, molto ricche e molto efficienti”, che si sono dotate di tutti gli strumenti atti allo scopo. Attraverso la creazione di fondazioni, lobbies presso il  parlamento (perfettamente legali negli USA), reti televisive, catene editoriali, studi legali, alcuni esponenti della destra – di cui viene fatto nome, cognome e storia economica - hanno costruito una macchina di pressione e di condizionamento ideologico ed economico che ha pervaso in profondità la società americana.

Una società in cui i gruppi religiosi cristiani fondamentalisti (e l’autrice ci spiega dove e come è stato coniato il termine) hanno un vastissimo seguito e il 61 % dei cittadini crede che il racconto della creazione contenuto nella Bibbia sia “letteralmente veritiero, cioè che tutto sia accaduto come descritto, parola per parola” –secondo la domanda del sondaggio citato – e naturalmente crede alla realtà storica del diluvio universale, dell’arca di Noè, della separazione delle acque del Mar Rosso ad opera di Mosè; il tutto in percentuali simili, che aumentano se il campione viene ristretto ai soli protestanti. In questo clima culturale l’evoluzionismo incontra molte resistenze ed è accaduto che un insegnante sia stato chiamato in giudizio per averlo insegnato (un clamoroso caso giudiziario di cui viene dato ampio resoconto).
‘Naturalmente’ aborto e libertà di scelte sessuali sono considerati come la peste dai predicatori di queste religioni, in molti casi anche la libertà d’azione delle donne viene fortemente contrastata.

Potremmo considerarli fenomeni marginali, quasi folkloristici – George ne fornisce esempi quanto meno inquietanti: dalle Hell House ai Jesus Camp – ma il problema è consistente poichè “il sodalizio tra destra laica e destra religiosa è molto forte” e, secondo le stesse parole dell’autrice:  “L’estrema destra religiosa non è soltanto folle, ma anche intenzionalmente distruttiva, e costituisce un pericolo reale tanto per una sana politica estera quanto per l’ecologia.”

Viene ampiamente dimostrato, infatti, che il concentrarsi della politica estera statunitense nella zona del Medio Oriente è frutto delle convergenti spinte di interessi economici e di fondamentalismi cristiani ed ebraici.
Un intreccio analogo ha portato al rifiuto di iniziative volte ad arginare il degrado ambientale, infatti “milioni di credenti sono convinti che le catastrofi naturali siano un segnale positivo perché annunciano il ritorno di Cristo”. E così – fra l’altro - vengono smussati e alterati i risultati delle ricerche scientifiche sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento globale (come accuratamente documentato).

Tutto ciò rappresenta un tradimento della natura stessa degli Stati Uniti per Susan George, che ora vive in Francia ma è nata in America ed è discendente dei padri pellegrini. Molto interessante la ricostruzione delle vicende dei suoi antenati. Un tradimento della vocazione illuminista e laica, di separazione tra stato e chiesa, che era propria dei fondatori del “nuovo mondo” e che sta alla base della stessa Costituzione a stelle e strisce.

Per contrastare questa deriva George ritiene che probabilmente non sarà sufficiente il pur auspicato cambio al vertice dello stato americano poiché il candidato democratico poco potrà fare sull’insieme della vasta e salda rete, diffusa a livello nazionale, che l’economista ha descritto in questo libro. Ciò che più la preoccupa è la sottovalutazione che di questo fenomeno viene fatta in ambito progressista. “L’affermazione di nuovi valori e di un nuovo orientamento culturale […] richiede denaro, capacità organizzative, pubbliche relazioni, visibilità mediatica” poiché le buone idee da sole non bastano, ma le idee generano conseguenze.

La visione della destra americana fornita da George risulta particolarmente illuminante dell'attuale catastrofica crisi finanziaria, anche se non si occupa di mercati e di mutui e- del resto- è stato pubblicato prima del crash: un sistema così profondamente irrazionale e squilibrato ha poche probabilità di durare.

 

 

Susan George, L’America in pugno.
Come la destra si è impadronita di istituzioni, cultura, economia

traduzione di Roberta Scafi,
Feltrinelli, settembre 2008, pagg.218, €16

 

per approfondire:

Transnational Institute la fondazione di cui fa parte Susan George

Susan George, Fermiamo il WTO

Susan George, Il «verde» anti-crisi

 

9-10-2008

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