L’economista Susan George è un’osservatrice d’eccezione: quando decide di occuparsi di questioni di politica lo fa con il rigore e la sensibilità proprie della sua disciplina di competenza. In questo denso saggio ha preso in esame il forte intreccio tra politica, economia e cultura che si è andato costruendo negli Stati Uniti negli ultimi decenni. George analizza quella che definisce una vera e propria “lunga marcia” che ha portato la destra americana, sostenuta da mirati e ingenti finanziamenti, all’egemonia culturale e politica. Una conquista che non ha nulla di casuale ma è stata fortemente voluta e pianificata da “élite spregiudicate, molto ricche e molto efficienti”, che si sono dotate di tutti gli strumenti atti allo scopo. Attraverso la creazione di fondazioni, lobbies presso il parlamento (perfettamente legali negli USA), reti televisive, catene editoriali, studi legali, alcuni esponenti della destra – di cui viene fatto nome, cognome e storia economica - hanno costruito una macchina di pressione e di condizionamento ideologico ed economico che ha pervaso in profondità la società americana. Tutto ciò rappresenta un tradimento della natura stessa degli Stati Uniti per Susan George, che ora vive in Francia ma è nata in America ed è discendente dei padri pellegrini. Molto interessante la ricostruzione delle vicende dei suoi antenati. Un tradimento della vocazione illuminista e laica, di separazione tra stato e chiesa, che era propria dei fondatori del “nuovo mondo” e che sta alla base della stessa Costituzione a stelle e strisce. Per contrastare questa deriva George ritiene che probabilmente non sarà sufficiente il pur auspicato cambio al vertice dello stato americano poiché il candidato democratico poco potrà fare sull’insieme della vasta e salda rete, diffusa a livello nazionale, che l’economista ha descritto in questo libro. Ciò che più la preoccupa è la sottovalutazione che di questo fenomeno viene fatta in ambito progressista. “L’affermazione di nuovi valori e di un nuovo orientamento culturale […] richiede denaro, capacità organizzative, pubbliche relazioni, visibilità mediatica” poiché le buone idee da sole non bastano, ma le idee generano conseguenze. La visione della destra americana fornita da George risulta particolarmente illuminante dell'attuale catastrofica crisi finanziaria, anche se non si occupa di mercati e di mutui e- del resto- è stato pubblicato prima del crash: un sistema così profondamente irrazionale e squilibrato ha poche probabilità di durare.
Susan George, L’America in pugno.
per approfondire: Transnational Institute la fondazione di cui fa parte Susan George Susan George, Il «verde» anti-crisi
9-10-2008 |