In ricordo di Mary 
            di  Luciana Percovich
     
      Mary Daly (1928 - 2010),  Indomita Sorella Magnetica e Metamorfica,  
        ha lasciato questa vita il  3 gennaio 2010. 
        
        
      da sinistra: Luciana Percovich, Mary Daly, Vicki Noble  
        
          Filosofa, teologa, femminista radicale, è  stata tra le più potenti creatrici di pensiero, linguaggio e visione generate  
        dal Movimento Femminista  degli anni Settanta. 
        Figlia  unica di una famiglia irlandese (e cattolica) 
   immigrata negli Stati Uniti, fu sempre fiera e  consapevole delle radici precristiane della sua cultura d'origine.  
        Sostenuta  in particolare dalla madre nelle sue scelte di studio, dopo essersi laureata in  Religione nel 1953 presso il Saint Mary's College  
        di  Notre Dame, Indiana, per specializzarsi in teologia  
        - studio precluso alle  donne in quegli anni negli Stati Uniti - 
        si iscrisse all'Università  di Friburgo, in Svizzera,  
        dove ottenne una seconda  laurea (summa cum laude) in Teologia.  
        Rimase  ancora a Friburgo per conseguire la sua terza laurea in Filosofia.  
        Tornata  negli Stati Uniti, ebbe l'incarico di Assistant Professor  
        al  Boston College, università retta dai Gesuiti, incarico che mantenne  
        con  alterne sorti per più di trent'anni, tenendo corsi di teologia,  
        etica  femminista e teorie del patriarcato. 
      Dopo  la pubblicazione, nel 1968, di La   Chiesa e il Secondo Sesso, fu licenziata nella  primavera del 1969. Quattro mesi di proteste studentesche (di studenti ancora  solo maschi) e di una più vasta cerchia di sostenitrici che generò una  petizione firmata da 2.500 persone, una tavola rotonda di sette ore, la  decorazione notturna con brillanti graffiti rossi dell'edificio dell'amministrazione  centrale del Boston College, provocarono  
        la  revoca del licenziamento e il suo rientro  
        con la  promozione a una cattedra stabile nel giugno dello stesso anno. 
      Seguirono  le pubblicazioni di:  
          Al  di là di Dio Padre. Verso una filosofia della Liberazione delle donne (1973), Gyn/Ecology: the Metaethics of Radical Feminism (1978),  
          Pure Lust: Elemental Feminist  Philosophy (1984),  
          Websters' First New lntergalactic Wickedary of  the English Language (1987), Outercourse: the Be-Dazzling Voyage (1992), 
          Quintessenza...  Realizzare il Futuro Arcaico (1998) 
      e l'ultimo, Amazon  Grace  (2006). 
      Fu  bruscamente licenziata  nel 1998, in seguito a una denuncia  legale basata su una sua supposta violazione delle “pari opportunità”  
        da  parte di uno studente che, non avendo il prerequisito richiesto  
        di  frequenza a un corso di Women's Studies, 
   non era stato da lei ammesso al corso.  
        La vicenda si concluse  dopo una controdenuncia per licenziamento scorretto, con un accordo tra le  parti siglato nel 2001, senza che Mary riprendesse l’insegnamento. Pur  portandosi dietro le conseguenze anche fisiche del trauma subito (una caduta  dalle scale del suo ufficio, che Mary trovò sbarrato dall'oggi all'indomani  senza preavviso), continuò a scrivere nella sua casa non lontana da Boston  circondata dalle sue gatte, e a viaggiare negli Stati Uniti e in Europa,  tenendo conferenze, partecipando a convegni 
        e  presentando le numerose traduzioni dei suoi libri. 
      I suoi  brevi soggiorni in Italia (2002, “Il Viaggio Metapatriarcale  di Rabbia e Speranza  di Mary Daly”, Milano, Libera Università  delle Donne, Università Bicocca e Verona, Dipartimento di Filosofia; 
        2004,  Convegno “Dopo la Dea”,  Bologna, Ass. Armonie;  
        2005,  “Libri di Donne, Libri di Dee”, Bologna, Ass. Armonie e Roma, Casa Internazionale  delle donne) sono stati i suoi ultimi viaggi in Europa. Da due anni le sue  condizioni di salute erano diventate molto precarie. 
        Sono  stati tradotti  in italiano: 
  La Chiesa e il Secondo Sesso, Rizzoli, 1982 
  Al di là di Dio Padre, Editori Riuniti,  1985 
  Quintessenza. Realizzare il Futuro Arcaico,  Venexia, 2005. 
        
      Mary Daly è considerata la madre  della teologia femminista, dato che il suo pensiero ha preparato il terreno al  lavoro di studiose e ricercatrici come Rosemary Radford Reuther, Elizabeth  Schussler Fiorenza e Rosemary Haughton. Nella sua formazione si possono trovare  le impronte lasciate da pensatori e pensatrici diversi tra loro, come Tommaso  d'Aquino, Simone de Beauvoir e Virginia Woolf. Di Tommaso d'Aquino,  che occupò un posto importante nella sua formazione  teologica, smontò gli assunti filosofici mostrandone la misoginia e la  staticità, caratteristiche della cultura “necrofila” patriarcale, risultato del  capovolgimento delle idee/forme di pensiero precedenti il cristianesimo e basate  su una antica civiltà che teneva le donne al centro. 
        Il capovolgimento, infatti, è stato uno dei  principali metodi usati dal patriarcato (definito “lo stato di paura” in Gyn/Ecology) per ottenere il dominio sul pianeta: lo  studio degli archetipi e delle religioni arcaiche mostrano che la dottrina  della Chiesa cattolica è basata su una serie assai significativa di  capovolgimenti, primi tra tutti la trasformazione della Triplice dea in Trinità  maschile, l’Immacolata Concezione basata sulla partenogenesi, caratteristica  delle più antiche cosmogonie e Adamo posto all’origine di Eva.  
        E tuttavia le donne, lavorando ai margini del patriarcato,  possono “Spiraleggiare nella libertà ri-Nominando e reclamando la nostra arcaica  Eredità rubata e sradicata dal patriarcato”. 
        
      Quintessenza è un libro molto articolato, che si presta a essere letto in modi diversi,  stimolando i diversi livelli di consapevolezza di chi legge e veicolando  messaggi su più piani contemporaneamente.  
  Ha la struttura  di un saggio ma è anche un romanzo: essenzialmente è una visione, che non  appartiene solo al piano ordinario del reale per la sua natura  “quintessenziale”, per la presenza evocata del Quinto Elemento, l’etere o  spirito, la sostanza di cui sono fatte le anime. 
      Non è un libro  che si presti facilmente a essere riassunto, ma occorre leggerlo per lasciarlo  agire direttamente su di sé. Perché produce reazioni profonde in chi lo legge,  di adesione totale o di rifiuto. “Salti quantici”. Per la forza del suo  linguaggio, vicino alla qualità del magma incandescente proprio degli stati  della creazione in divenire, capace di Nominare (= ridare il giusto significato  e restituire la tensione creativa tra le cose e le parole) attraverso parole il  cui significato comune viene di continuo capovolto e ricomposto  alchemicamente.  
      La “trama”  (Tramare e Tessere sono le attività primarie delle Tessitrici che operano nella  Quintessenza) racconta come in un momento imprecisato tra il 1998 e il 2048 ci  sia stato un enorme cataclisma – più forte e sconvolgente di quelli a cui già  oggi ci stiamo abituando. La terra si è infine risvegliata, stanca di  sopportare i minuscoli ma fastidiosi parassiti che la tormentano, noi umani. Un  disastro ecologico, terremoti e tsunami, uno spostamento dell’asse terrestre.  
        La fisionomia  del pianeta è cambiata: molte terre si sono inabissate, un intero continente  (che qui si chiama Continente Perduto e Ritrovato) è riemerso. I governi del  mondo e le loro economie sono collassati ovunque. E con loro il patriarcato,  che ne costituiva l’ossatura.  
        Le donne di  tutti i continenti – le Streghe Viaggianti e le Veggenti, le Donne Selvagge e  le Vecchie Sagge, le Luminose – come uccelli migratori si sono dirette, guidate  da un impulso comune, nel Continente Perduto e Ritrovato, sono tornate a casa.  E ora stanno “Centrando, Equilibrando, Mettendo a Fuoco, riguadagnando  l’Integrità Originale che sembrava essere stata fatta a pezzi nello Stato della  Diaspora” (cioè il nostro oggi, che dura dall'avvento del patriarcato, che ha  spezzato il cerchio delle donne e ci ha separate, assegnandoci una per una a  ogni uomo. Una separazione che si manifesta anche dentro di noi, come una  dolorosa lacerazione nella percezione della nostra identità). 
        Mary, che vive,  scrive e pubblica Quintessenza nel 1998, viene Evocata da una Sorella  del Futuro, Anni, che vuole ripubblicare il libro tanto amato adesso che sono  trascorsi cinquanta anni dalla sua prima edizione.  
        Anni è una  studiosa del mondo pre-catastrofe, vuole capire meglio la realtà di quel  periodo, vuole sapere come vivevano donne e uomini in quei tempi e che  posizioni aveva assunto il femminismo di fine millennio di fronte ai problemi  tanto gravi che si andavano accumulando, un tempo che ora  sembra così assurdo e irreale, e vuole  saperlo da Mary.  
        Mary – che non  sembra sconvolta più di tanto da ciò che le sta capitando -  è a sua volta assai curiosa di sapere cosa è  successo in questi cinquanta anni. 
        Il racconto di  Anni e le spiegazioni di Mary formeranno così i Commenti del 2048 che  verranno aggiunti a ogni capitolo del testo originario di Quintessenza. 
      Il libro si  presenta quindi con una struttura a chiasmo – o forse meglio sarebbe dire a X,  la forma del cromosoma femminile: ogni capitolo ha una parte di scrittura  saggistica (l'edizione originale del 1998), a cui segue la parte romanzesca,  ambientata nel futuro; dalle forti emozioni suscitate dalla disperazione più  nera della fine del millennio, ora è sbocciata la Speranza, dal senso di estraneità  ed esclusione l’Appartenenza, dalla rabbia e dalla paralisi il coraggio di  Parlare, Agire, Ridere, Gioire, partecipando al continuo Divenire  dell’Essere.  Chiasmo, X o meglio ancora  la forma della labrys, la doppia ascia, la doppia lama del simbolo della  dea cretese fin dalla notte dei tempi. Una lama taglia via quello che non serve  più e crea impaccio, l’altra apre una nuova strada. 
        In questa  struttura narrativa si opera la trasfigurazione alchemica: la cupa necrofilia  del presente vira di colpo in energia creativa, trasformativa, in senso pieno  dell’Esserci. 
      Con Quintessenza Mary Daly continua il suo dissacrante e ironico riattraversamento dei generi  letterari: il saggio filosofico (in Gyn-Ecology. The Metaethics of Radical feminism,1978, Pure Lust: Elemental  Feminist Philosophy, 1984), il dizionario (Webster’s First New  Intergalactic Wickedary of the English language, 1987), l’autobiografia (Outercourse:  the Be-Dazzling Voyage,1992) e qui la Science Fiction, con i suoi viaggi nel tempo. 
      Nell’Introduzione,  parlando del “titolo di questo libro”, dice che potrebbe sembrare piuttosto  minaccioso.  “Inoltre, il suo  rapporto col sottotitolo, Un Manifesto Femminista Elementale Radicale può non essere immediatamente chiaro a chi legge. Diventa tutto comprensibile  per le Donne Astute quando noi iniziamo a capire le disperate condizioni in cui  lottiamo per sopravvivere e crescere. Alla fine del XX secolo- alla svolta del  millennio- dobbiamo affrontare la ripugnante manipolazione genetica e la  probabilità di una definitiva estinzione, non solo del nostro corpo/mente (noi  Stesse), ma di tutta la natura. 
        Proprio mentre  scrivo queste parole nel 1998, monotone voci di dissenso mi ronzano intorno…  ‘Attenta! Ti stai facendo prendere la mano. Non essere così violenta!’. Poi do  uno sguardo alla prima pagina del giornale, un giornale qualsiasi, o accendo la  televisione, lottando per decodificare la disinformazione, e mi sento soffocare  dallo smog delle bugie e delle informazioni fuorvianti…… Stanno invadendo e  distruggendo gli spazi inesplorati e incontaminati della genetica e dello  spazio. L’ingegneria molecolare (la nanotecnologia) minaccia di ridurre  qualsiasi cosa in un mucchio di polvere molecolare, e questa tecnologia è sotto  controllo di scienziati pazzi e crudeli. Sembra che niente riesca a fermarli:  corrono sempre più veloci senza sapere verso cosa. 
        La vita è  distrutta in modo irreversibile: le foreste sono morte o stanno morendo; gli  oceani stanno morendo; ogni minuto che passa si assiste all’estinzione di altre  specie di piante e animali. Le balene e i delfini avranno un loro motivo per  arenarsi. Tutto è rivoltato e capovolto. Quando inaspettatamente arriva un  tornado e scaglia una Ford attraverso il muro di una casa facendola atterrare  sul letto di qualcuno nel centro della Florida, la voce di quelli che  continuano a negare questa verità non smette di gracchiare: ‘Non  c’è niente di nuovo sui tornado e El Nino  c’era anche prima’. ….Le cose continuano ad accadere sempre più rapidamente…..”  (p.14-15). 
      Occorre non  dimenticare che il libro è stato concepito tra il 1992 e il 1998, durante la  guerra nei Balcani, ben prima dunque del crollo delle Due Torri,  dell’Afganistan, dell’Irak, dello tsunami, del boom della genetica, di Katrina  e Rita….I temi che vengono affrontati in Quintessenza vanno dalla  guerra (i genocidi cui assistiamo derivano tutti per necessità logica dal primo ginocidio, la sopraffazione delle donne che fonda le civiltà  patriarcali) alla pornografia, dalla diaspora (delle donne e dei popoli) al  fondamentalismo cristiano americano e vaticano, dalla genetica e dalle più  recenti tecnologie alla manipolazione delle coscienza attraverso il continuo  Rovesciamento delle verità. 
        Quello che  distingue la voce di Mary Daly è il suo indomito Coraggio di Nominare senza  nessun addolcimento ciò che tutte/i sentiamo e pensiamo a sprazzi, ma non  riusciamo/vogliamo credere fino in fondo che sia vero: che questa nostra  società/cultura/progresso sia arrivato a un punto di non-ritorno, che “viviamo”  in una civiltà “necrofila” che onora e dà potere a chi dà la morte, non a chi  dà la vita (come già nel 1957 scriveva Simone de Beauvoir ne Il Secondo  Sesso). 
      Da un punto di  vista filosofico, nel libro viene definitivamente abbandonata l’opposizione  ontologica propria del pensiero occidentale, che separa nettamente l’Essere e  il Divenire, la Permanenza  e il Cambiamento. Il Verbo proprio del Femminile non è to be, essere ma  è Be-ing, Essere in divenire, ossia come si manifesta l’Essere del  Quinto Elemento.  
        Utilizza altri  quattro verbi nella forma in –ing (che in inglese indica sempre  un’azione in atto, in divenire, la soglia tra il verbo e il sostantivo, tra il  farsi e il suo compimento), Be-longing, Be-speaking, Be-laughing e Be-dazzling,  che rispettivamente indicano il manifestarsi sul piano ontologico dell’Essere  del Desiderare, Nominare, Ridere e Abbagliare.  
        Queste  azioni/modi di essere delle Donne Selvagge – così definite in quanto non  rispettano le leggi del patriarcato - smontano la schiavitù e l’inesistenza  simbolica e permettono quel salto quantico che inaugura il loro/nostro  gioioso Esserci nel farsi della nuova  Creazione. 
      Il libro procede  in un rigoglio di invenzioni linguistiche e di immagini potenti.  
        Qui ricordo solo  l’Avanscena e il Retroscena, cruciali per comprendere la  prospettiva da cui il mondo viene guardato. Noi siamo quotidianamente  condizionati a vedere (e quindi a scambiare per la realtà) solo ciò che viene  illuminato dalla luce artificiale dei mass media sulla piccola porzione  dell’Avanscena costruita ad arte, mentre la vita reale si svolge fuori dalle  luci della ribalta, e là fuori, là dietro tutto acquista una proporzione e un  significato diverso, spesso addirittura capovolto. 
  Rimembrare significa sì ricordare ( e “ri-cordare” in italiano significa percepire  attraverso il cuore), ma nel senso di ricomporre ciò che è stato smembrato e  fatto a pezzi e di risvegliare la memoria vera del nostro passato nascosta  nelle nostre cellule. 
        E le Sorelle  Antenate del passato, se non facciamo resistenza, passano attraverso di noi  alle Sorelle Antenate del futuro, in un continuum spazio-temporale che il  patriarcato cerca in continuazione di negare. 
   C’è una frase molto bella a questo proposito,  che ci porta al nocciolo incandescente del libro: 
  “Noi siamo  l’incarnazione dei sogni delle nostre antenate, le sorelle del futuro saranno  ciò che noi abbiamo saputo/osato sperare e immaginare”. 
      Le Donne  Radicali Elementali riscoprono le radici, radici attraverso cui  comunichiamo e che continuano a crescere e a germogliare anche dopo che gli  alberi sono stati abbattuti o bruciati in superficie. Radici che ci accomunano  sotterraneamente a tutti gli elementi del cosmo, alle piante e agli animali.  Così possiamo partecipare alla Nemesi in atto, ma movendo oltre la re-azione  contro le ingiustizie, immettendoci nella pienezza vorticosa delle spirali  della Quinta Galassia, che hanno la stessa forma e sostanza del DNA.. 
        Da qui  l’importanza più volte ribadita nel testo del “qui e ora”,  di ogni piccolo gesto, pensiero, energia; e  dell’irriducibilità, della non complicità con il mondo falso e morto  dell’avanscena. 
      Quintessenza è una utopia mistica moderna, un libro visionario e metamorfico, che ha il  potere di cambiare la nostra visione e ci Tira verso la “Causa Ultima, che è  l’inizio non la fine del divenire. E’ la   Prima causa e la Causa  delle cause, che dà all’agente la motivazione per Agire”, per continuare e non  per esaurire la Creazione.  (p.51) 
  “Niente di  quello che facciamo è insignificante quando è visto alla Luce della  Quintessenza. La quantità non è importante né lo è la distanza tra gli esseri  separati che partecipano all’Armonia Cosmica. A contatto con la Quintessenza, le Donne  Elementali diventano più che mai simili agli alberi e agli Angeli. Estendendo  le nostre radici più in profondità, siamo libere di espanderci e partecipare  alla creazione dell’universo”.(p.243-244) 
        Il libro  finisce  con queste parole. 
      6 gennaio 2010 
        
      vedi anche:  
         
          Chi è Mary Daly?  di Luciana Percovich 
      Mary Daly,  Andare oltre le cose dette e ridette 
      Il Viaggio Metapatriarcale di Rabbia e Speranza  di Mary Daly, a         cura di Luciana Percovich 
         
       
        
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