Donne pioniere in Informatica

Liliana Moro

 

Comunicazione a
Empowerment femminile nei media e TIC: la chiave per il futuro
20 marzo 2018 - Palazzo delle Stelline Milano



Ringrazio innanziturro l'Associazione Fiorella Ghilardotti per l'invito.

Sono qui in quanto femminista, interessata alla presenza delle donne nelle scienze e nella storia. Sono di formazione umanistica, non scientifica e, sulla base della mia esperienza, sono convinta che sia molto utile tenere insieme “le due culture”

La LUD è un'associazione storica del femminismo milanese che ha appena compiuto 30 anni di attività, una attività consistente in corsi, seminari, incontri volti a approfondire il punto di vista delle donne su se stesse, sulla cultura, sul mondo. Basati sulla riflessione e il confronto tra donne.

 

Al suo interno ho svolto diverse attività, qui mi riferisco in particolare a quelle che abbiamo condotto insieme Sara Sesti e io:


1. I corsi di alfabetizzazione informatica per donne adulte, di età tra i 20 e i 60 anni, tenuti a partire dal 1990 sono stati tra i primi a Milano

  • abbiamo dato strumenti

  • abbiamo visto le difficoltà, le resistenze a seguire un linguaggio che allora era rigido, abbastanza lontano dalla comunicazione umana; abbiamo notato le resistenze a relazionarsi con la macchina, che era demonizzata o esaltata.

  • noi spiegavamo i comandi ma davamo anche spazio al vissuto del rapporto con la macchina che era personalizzata: “lui” sempre definita al maschile.

  • in uno spazio apparentemente neutro, come i laboratori con i PC, la separatezza era un valore che permetteva alle donne di allontanare il senso di inadeguatezza spesso incentivato, invece, da mariti o figli, che si ponevano come più competenti solo per il loro genere.


2. Il sito della Libera Università delle Donne aperto dal 1999

  • uno dei primi in Italia, c'era il Server Orlando di Bologna, Dol's e poco altro che nasceva proprio in quegli anni

  • ci ha permesso di tessere rapporti con donne lontane nello spazio, vicine nel pensiero, questo ha portato alla scoperta di essere in tante, in Italia e all'estero

  • è stato anche un punto di relazione all'interno dell'associazione tra i diversi interessi delle donne che ne fanno parte

  • un lavoro di 'artigianato consapevole'; invece che nel rincorrere le ultime novità e le raffinatezze tecniche, il piacere consiste nel fatto di usare il computer come strumento

  • nel tempo la funzione del sito è cambiata, ora il sito è un archivio: proprio lo strumento che si pensa cancelli la memoria è diventato una memoria di attività, campagne d'opinione, nostre e del movimento femminista in tutti questi anni

  • limite: scarsa reciprocità con le utenti, superata oggi dai social – da FaceBook in particolare

Sara e io avevamo chiamato Tessendo nel Web, un articolo scritto a 2 mani nel 2005 perchè effettivamente la rete crea legami, tessuto tra persone e tra idee. In quell'articolo parlavamo di: capacità di tessere collegamenti, di cucire un tessuto originale, attraverso la scelta precisa di link ad altri articoli e di immagini che affrontassero l'argomento in modo più 'nostro' Le immagini, opere di pittrici, fotografe sono servite anche a farle conoscere

 

3. Il progetto sviluppato attorno al libro Scienziate nel tempo.75 biografie. Nato per permettere alle ragazze di non sentirsi estranee al mondo scientifico


 

Le donne si sentono estranee alla scienza ma è una opinione indotta dagli stereotipi di genere

 

“Le scienze, così come la filosofia, richiedono grande intelligenza e solide capacità logiche e razionali. Nell'immaginario collettivo, nella cultura popolare, nel senso comune e nei miti, le donne vengono però rappresentate spesso come esseri istintivi, passionali, sensuali, irrazionali, emotivi e persino illogici.... Non dovrebbe sorprendere che molte donne, nella storia della civiltà occidentale, abbiano liberamente scelto di non diventare scienziate e filosofe; c'è da stupirsi piuttosto che ve ne siano state alcune, nonostante tutto.”

Pieranna Garavaso e Nicla Vassalli, Filosofia delle donne, Laterza, 2007


Infatti c'è un passato significativo: vediamo solo 3 casi relativi al mondo dell'Informatica

 

Ada Byron contessa di Lovelace

Le donne che operarono sui primi Computer durante la 2° Guerra mondiale, in USA e in UK

Hedy Lamarr

 

Sono storie emblematiche perchè:

  1. presto dimenticate, come avviene normalmente per le attività svolte e i successi raggiunti da donne, perchè per lungo tempo la storia è stata raccontata dagli uomini con una scala di valori, un punto di vista e delle priorità, che siamo abituate a considerare neutre, di tutti, ma di fatto sono maschili

  2. in questi casi si aggiunge il fatto che degli uomini avevano creato e delle donne hanno fanno funzionare, cosa che si giudica meno importante, non da celebrare

  3. lavorano a progetti militari con molta creatività ma per un fine è fissato da altri, da una struttura dove le donne sono subalterne a fini già decisi

  4. sono pioniere, come è avvenuto in molti campi, ma poi le donne sono espulse o messe in secondo piano, quando il settore diventa prestigioso e remunerativo

  5. durante le guerre sovente le donne sostituiscono gli uomini in attività normalmente loro precluse, e a conflitto finito rientrano nei ranghi di casalinga. Però qualche cosa cambia comunque e le esperienze fatte lasciano una consapevolezza di capacità e del resto non tutte abbandonano l'impegno culturale, professionale, sociale.


Conclusioni


1. Abbiamo visto donne aprire strade nuove, avere una visione innovativa perchè davvero pensano in modo diverso, non per biologia, perchè hanno un cervello differente, ma per influenze sociali, culturali che le rendono portatrici anche di qualità diverse: pensiero complesso, aperto. Così hanno potuto operare collegamenti inediti : i telai con la macchina per calcolare; il pianoforte con le trasmissioni.

2. Siamo contente anche noi, Sara Sesti e io, di aver aperto una strada che molte hanno seguito, soprattutto nella scuola

Le ragazze sono familiari alle tecnologie, entrano spontaneamente ma sono poche nelle STEM perchè rimane immutato l'immaginario duale che considera la scienza opposta al femminile. Oggi la tecnologia è ampiamente frequentata dalle donne di ogni età nei social, FB è pieno di donne anche non proprio giovani. Sono utenti ma non programmatrici.

3. Oggi però sono presenti in modo massiccio nella Computer Science e usano i social per agire nella società, ricordo solamente il fenomeno mondiale di #metoo basato proprio sull'uso di Twitter una programma digitale


L'11 febbraio è la giornata delle donne nella scienza Onu

 

 

In quell'occasione Fabiola Gianotti, fisica, la prima donna direttrice del Cern di Ginevra ha dichiarato

"Il Cern è un luogo che celebra la diversità in tutti i sensi, non solo in termini di genere, ma di etnia, origini e tradizioni". Lì "lavorano più di 17.000 ricercatori di 110 nazionalità", tuttavia "le donne sono sempre una frazione minore: attualmente sono il 12%. Non sono ancora un numero sufficiente, ma 20 anni fa erano appena il 4%. Quindi c'è stato un progresso, ma bisogna continuare in questa direzione".

 

 

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