Le Economiste

di Sara Sesti

 

 

 

La riflessione economica si è affermata come disciplina autonoma sul finire del Settecento, quando viene pubblicata  la “Ricchezza delle nazioni” di Adam Smith (1776).

La sezione della mostra realizzata per Toponomastica femminile, presenta le due principali figure femminili nell'ambito della teoria economica, Rosa Luxemburg e Joan Robinson , accomunate dalla visione secondo cui la teoria economica può e deve avere rilevanza nella pratica politica e sociale. In particolare Rosa Luxemburg ha anticipato, con “L'accumulazione  del Capitale”, i successivi studi sulla carenza di domanda nello sviluppo capitalistico, mentre Joan Robinson è stata protagonista della "rivoluzione keynesiana" nella Cambridge degli anni Trenta, così come ha sostenuto nel dopoguerra la famosa "controversia sul capitale" con la Cambridge statunitense.

Jane Austen,
nella cui prosa è presente un’analisi attenta e precisa dell'intreccio di amore e denaro, ricchezza e ceto sociale, può essere considerata a pieno titolo una “pioniera dell’economia”.  Elinor Ostrom è stata la prima donna a ricevere il Nobel per l’economia, nel 2009.  Susan George si è concentrata sugli squilibri economici mondiali, la povertà, il problema del debito, le crisi finanziarie e ambientali. Antonella Picchio è apprezzata per i suoi studi su riproduzione sociale e lavoro femminile non pagato, una riflessione di cui non nasconde il legame con i movimenti femministi degli anni ‘70. Annalisa Rosselli è la prima donna eletta alla presidenza della prestigiosa Società Italiana Economisti. Si può affermare che le economiste hanno dimostrato e dimostrano una particolare attenzione ai problemi politici e sociali.


Sara Sesti e Liliana Moro, “Scienziate nel tempo. 75 biografie”, edizioni LUD-Milano, 2016

richiedibile a: universitadonne@gmail.com

per approfondire:

Rosa Luxemburg

Joan Robinson

Elinor Ostrom

Susan George

Antonella Picchio