Sophie Calle

 

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Programma corsi



I Corsi si tengono a
Milano in Corso di Porta Nuova, 32
e a Cernusco
presso la Biblioteca Comunale



L'iscrizione annuale all'Associazione è di 70 euro e permette la partecipazione a tutte le attività.


È prevista l'iscrizione all'Associazione come "simpatizzante" per 20 euro
che dà diritto a partecipare ai Seminari, ricevere via e-mail il Notiziario e le informazioni
sulle attività dell'Associazione e a partecipare all'assemblea.



Per informazioni e iscrizioni la Segreteria é aperta
dalle 15 alle 18
il Giovedì


tel-fax 02.6597727
e-mail: universitadelledonne@gmail.com





 

Corsi 2013/2014

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Corsi 2006/2007

Soggettività Lesbica
Corso di formazione al counseling

in collaborazione con Linea Lesbica Amica

Via Ricordi
"Le donne; la guerra e il potere nelle commedie di Aristofane"

Cernusco
"Essere presenti al presente"

 


Programma 2005 - 2006

LA RISCOPERTA DELLA FORZA DEL FEMMINILE

ATTRAVERSO LE DANZE MEDITATIVE

Durata: 10 incontri di 1 ora e mezza ciascuno
Orario: giovedì dalle 18,30 alle 20
Data d'inizio: giovedì 27 aprile 2006.
Sede: Associazione per una Libera Università delle Donne, corso di Porta Nuova, 32 - Milano
 


Nell’arco della loro vita, le donne attraversano varie fasi di crescita, passando più o meno faticosamente attraverso gli ostacoli di scelte fatte, dovute alla ripetizione di dogmi e doveri che vengono loro imposti. Viene il momento in cui si sente l’esigenza di trovare dentro di noi le tracce che ci conducono alla sorgente della nostra sacralità femminile, attraverso un viaggio con varie tappe, dove la riscoperta del nostro vero ruolo ci porta alla consapevolezza che, ricalcando orme di grandezze passate, noi siamo il futuro della rinascita della terra. Incontriamoci, prendiamoci per mano e danziamo insieme alcune di queste tappe, nell’armonia delle danze meditative. Le fiabe, che contengono simboli ed archetipi di saggezza millenaria, saranno la nostra tela su cui tesseremo, a passi di danza la trama del nostro cammino. Le danze meditative sono danze in cerchio: modalità molto antica per esprimere gioia, unione e forza, data la simbologia creatrice della figura del cerchio. Questo tipo di danze, aperte a tutte senza limiti di età, favorisce la consapevolezza del corpo e del gesto.


L’incontro di danza sarà condotto da Daniela Mazzoni


La cui formazione in terapie corporee, danze meditative, floriterapia, comprende una conoscenza approfondita di varie tradizioni mitologiche. Tale formazione si è svolta in Belgio, Inghilterra ed in Italia. per maggiori informazioni
e-mail:
francesco.pennisi@libero.it
 


Continua l'attività dei gruppi che si riuniscono
a Cernusco s.N. e a Milano in via Ricordi o in sede


Programma 2004
Un tuffo in Internet
Navigare in rete per conoscere e sperimentare le sue potenzialità
Docenti: Sara Sesti e Liliana Moro
Durata: 5 incontri di 2 ore ciascuno
Orario: giovedì dalle 15 alle 17
Data d'inizio: novembre 2003
Sede: Punto Futuro Italia - Via S. Valeria n. 4 - Milano
Costo: € 120 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727 oppure presso le insegnanti telefonando al n. 02 55019207

Il corso è rivolto a chi ha già una discreta familiarità con il personal computer (conoscenza di Windows '98 e di Word) e prevede lezioni a carattere prevalentemente pratico. Gli obiettivi sono di far conoscere la rete e farla sperimentare direttamente componendo e inviando messaggi di posta elettronica e navigando alla ricerca di informazioni di vario interesse.
Il corso è a numero chiuso con pre-iscrizione obbligatoria.

CONTENUTI DEL CORSO

· Introduzione alla rete Internet
· Navigazione sul Web
· I Provider : come sceglierne uno, come collegarsi
· I principali "Motori di ricerca" nazionali e internazionali
· Ricerca on line per settori/persone/categorie ed altro
· Siti di pubblica utilità e siti delle donne: un po' di indirizzi
· La posta elettronica
o Come farsi la propria casella e-mail, scegliendo un provider o gratis
o I programmi più diffusi
· Mailing list e News-group: cosa sono, come trovarli, come ci si iscrive
· Netiquette: un po' di galateo on line



La casa e il museo: percorsi tra arte e vita
Docenti: Donatella Bassanesi e Mia Mendini
Durata: 5 incontri di 2 ore ciascuno
Orario: giovedì dalle 15,30 alle 17,30.
Data d'inizio: mercoledì 12 novembre 2003; gli incontri successivi si terranno il giovedì.
Sede: Scuola di Ceramica, via Giorgio Jan 15 - Milano
Costo: € 30
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727

A Milano è aperta al pubblico la dimora di una famiglia (Boschi - di Stefano) di grandi collezionisti di arte moderna: trecento opere illustrano il valore di un progetto culturale perseguito con passione per decenni, divenuto ora bene collettivo della città.
Abbiamo la straordinaria opportunità di condurre questo Corso dal titolo La casa e il museo nell'area museale, in particolare presso La scuola di ceramica, che fu il laboratorio nel quale la collezionista si fece artista, e di essere condotte in questo spazio che si situa tra arte e vita da Mia Mendini, erede e testimone della famiglia.

1. Mia Mendini - Donatella Bassanesi: visita alla Casa-Museo di via Giorgio Jan 15 (mercoledì 12 novembre 2003)
2. Mia Mendini: Ripercorrendo insieme questa esperienza e volgendo lo sguardo ciascuna alla propria vita cercheremo di scoprire quanti tesori anche noi accumuliamo e, senza rendercene conto, spesso trascuriamo (giovedì 20 novembre 2003)
3. Donatella Bassanesi: Intorno al fuoco (intorno al focolare, al cerchio di Estia) hanno origine le radici, il rapporto con la terra, si formano le memorie e le possibilità (giovedì 27 novembre 2003)
4. Donatella Bassanesi: La casa dell'ospite: l'amico - il nemico (giovedì 4 dicembre 2003)
5. Donatella Bassanesi: L'arte: illusione-illuminazione (giovedì 11 dicembre 2003)



Autobiografia e scrittura di esperienza
Come cambia la "narrazione di sé" alla luce di una coscienza consapevole del rapporto tra i sessi

Docente: Lea Melandri
Durata: 10 incontri di 2.30 ore ciascuno
Orario: martedì dalle 18.30 alle 21
Data d'inizio: 13 gennaio 2004
Sede: Associazione per una Libera Università delle Donne, corso di Porta Nuova, 32 - Milano
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727

Se il narrare di sé -il "dannato egocentrismo di cui parla Virginia Woolf- si può considerare fatalmente legato alla condizione storica delle donne, "organismi cresciuti all'ombra delle rocce", a cui è mancato l'alimento dell'aria, l'autobiografia è invece una delle forme più antiche attraverso cui si è costruita l'individualità maschile occidentale. Nella definizione che ne dà Duccio Demetrio, l'autobiografia è riappropriazione e "cura di sé", la possibilità di "ricomporre i frammenti, o di riannodare i fili, di un testo ormai scritto nelle sue parti essenziali"
Ma che cosa significa per le donne -e per quella parte di sé che l'uomo ha identificato con un femminile/corpo/natura- collocarsi dentro una narrazione (linguaggio, senso, storia) che non è stata prevista per loro?
Più attente alla memoria del corpo, alle costellazioni immaginarie del mondo interno, agli andirivieni tra sogno e realtà, inconscio e coscienza, quelle che ho chiamato più volte scritture di esperienza, si configurano invece come una sorta di mineralogia del pensiero, un procedere per frammenti, scavo e riemersioni improvvise, follia e lucidità d'analisi. Un "fare e disfare" che ha come precedente storico privilegiato la "presa di coscienza" e di "parola" che hanno caratterizzato i gruppi femministi di autocoscienza e di pratica dell'inconscio negli anni Settanta.
Il corso vuole essere una sorta di laboratorio dove letture e scritture si incrociano, si sovrappongono, si distanziano, nel tentativo di dare parola a esperienze destinate a restare mute o coperte dai sedimenti inconsapevoli della tradizione e del senso comune. Se il narrare di sé, nelle varie forme che ha assunto finora e in quelle che ha prodotto la coscienza del rapporto tra i sessi, ha sempre contemplato nessi tra vita e cultura, memoria personale e contesto storico, maschilità e femminilità, non sempre è stato facile dare parola a questa esperienza composita. La scrittura, quando viene spinta consapevolmente vicino alla vita, può diventare il luogo, immaginario ma non per questo meno incisivo, in cui si danno combinazioni e cambiamenti imprevedibili.



Scritture d'infanzia, parole di donne
Docente: Adriana Perrotta Rabissi
Durata: 10 incontri
Orario: mercoledì dalle 15 alle 17
Data d'inizio: 14 gennaio 2004
Sede: ASL, Via Ricordi, 1 - Milano
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727

Proseguiamo e concludiamo il discorso iniziato nel 2002 con i Corsi L'in-canto delle parole e Le parole maltrattate, quando abbiamo cominciato a porre attenzione alle rappresentazioni culturali e sociali sedimentate nella lingua, interiorizzate come "naturali" e trasmesse dalle parole che d'abitudine usiamo e ascoltiamo.Dato il rapporto lingua/pensiero/costruzione della soggettività, per le donne parlare di sé significa confrontarsi con una lingua che ha negato loro l'espressione di una soggettività differente da quella attribuita dalla cultura ufficiale e codificata nell' educazione di genere.L'area di problemi attorno alla quale ruota questa riflessione incrocia il percorso di ricerca di scrittrici che sperimentano una scrittura letteraria che travalica costantemente confini formali, convenzioni culturali e disciplinari, adottando strategie narrative e linguistiche spesso trasgressive o indifferenti nei confronti di modelli letterari, retorici e linguistici ufficiali; pagando a volte il costo di una marginalizzazione da parte dell'istituzione letteraria più conformista. Il Corso propone la lettura di brani tratti dalle autobiografie di tre scrittrici italiane che hanno focalizzato l'attenzione sul rapporto con la lingua e con i luoghi della propria infanzia, il luogo delle origini e dell' acquisizione della lingua materna.Le tre parole-concetto: lingua-infanzia-luoghi e le suggestioni del saggio di Monica Farnetti Al centro della cattedrale. I ricordi d'infanzia nella scrittura femminile, ci orienteranno nella lettura dei testi e nella riflessione sui nostri ricordi d'infanzia.

La scelta dei testi proposta potrà essere integrata dalle letture personali delle corsiste in merito a ricostruzioni di infanzie di autrici donne.

Bibliografia consigliata:
Farnetti Monica, Il Centro della Cattedrale. I ricordi d'infanzia nella scrittura femminile, Mantova, Tre Lune Edizioni, 2002
Prato Dolores, Giù la piazza non c'è nessuno, Milano, Mondadori, 1997
Ramondino Fabrizia, Althénopis, Torino, Einaudi, 1981
Ortese Anna Maria, Il porto di Toledo, Milano, Adelphi, 1998



Danziamo i Fiori di Bach
Docente: Daniela Mazzoni
Durata: 10 incontri di 2 ore ciascuno
Orario: mercoledì dalle 18,15 alle 20,15
Data di inizio: 14 gennaio 2004
Sede: Corso di Porta Nuova, 32 - Milano
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727 oppure presso l'insegnante telefonando al n. 02 70104272

La fitoterapia è un metodo di prevenzione e di cura semplice e naturale, ideato nel 1930 dal medico inglese Edward Bach, batteriologo e omeopata, per il quale la malattia è la "concretizzazione di uno stato mentale" che è modificabile.
La terapia consiste nell'analisi dello stato d'animo che ci procura ansia, paura, insicurezza, depressione, solitudine ecc. e nell'assunzione di essenze floreali che trasformano in positivo tale stato d'animo.
Ogni fiore ha caratteristiche proprie che hanno una corrispondenza con la frequenza di uno stato d'animo specifico. L'assunzione di queste essenze richiama il corpo al ricordo dell'armonia interiore e alla propria capacità di guarigione.

Le Danze dei Fiori di Bach sono state create da Anastasia Geng, una terapeuta di origine lettone, che le ha tratte dal patrimonio del folclore dei paesi baltici, dove la pratica della danza popolare è molto sentita come un modo per sentirsi meglio collegati con la natura.
Ogni fiore ha la sua danza con la sua energia e simbologia: è una forma di danza-terapia. Queste danze dai movimenti semplici che si danzano quasi sempre in cerchio, sono uno strumento di conoscenza di sé e di evoluzione spirituale che ha già dato ottimi risultati ed ha ottenuto riconoscimento ufficiale dall'Edward Bach Centre.



Una circolarità di saperi


Docenti: Donatella Bassanesi, Lea Melandri, Enrica Tunesi
Durata: 12 incontri
Orario: giovedì dalle 9,30 alle 12
Data d'inizio: 15 gennaio 2004
Sede: Biblioteca civica "Lino Penati" Via Cavour, 51 - Cernusco sul Naviglio
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università delle Donne.

Enrica Tunesi avvierà alla conoscenza di Emily Brontë con la lettura di Cime tempestose e di Mary Shelley con la lettura di Frankenstein
Donatella Bassanesi introdurrà alla scoperta dei colori e della loro simbologia: il blu
Lea Melandri, scrittrice, guiderà alla lettura di Sibilla Aleramo.

L'iniziativa è organizzata in collaborazione con la Biblioteca civica "Lino Penati" e con il patrocinio del Comune di Cernusco sul Naviglio



Computer facile
Conoscenze informatiche di base e video-scrittura
Docente: Sara Sesti
Durata: 10 incontri
Orario: giovedì dalle 15 alle 17
Data d'inizio: 3 febbraio 2004
Sede: Punto Futuro Italia - Via S. Valeria n. 4 - Milano
Costo: € 140 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727
oppure presso l'insegnante telefonando al n. 02 55019207Il corso è a numero chiuso con pre-iscrizione obbligatoria.

Dal 1990 la Libera Università delle Donne propone annualmente un corso di alfabetizzazione finalizzato a rendere possibile l'accesso ai concetti base della Informatica e al funzionamento del Personal Computer a chi non abbia una preparazione specifica.
Gli obiettivi del corso sono: - far conoscere la logica dell'elaboratore, l'ambiente di lavoro Windows e insegnare l'uso del programma per la videoscrittura Word.Nonostante negli ultimi anni il software e i calcolatori siano diventati più semplici da usare, la fase più problematica resta ancora il primo approccio alla macchina, sia per la difficoltà oggettiva di affrontare un metodo rigido e un linguaggio formale, sia soprattutto perché richiede di fare i conti con il proprio immaginario sulla scienza e sulla tecnologia, causa spesso di difficoltà e di blocchi.Il nostro primo obiettivo è sdrammatizzare il rapporto con l'elaboratore prendendo in carico gli aspetti conflittuali della relazione con la macchina. Nelle prime lezioni si dà voce alle fantasie di cui si è investito il computer e ne escono immagini idealizzate secondo cui la macchina sarebbe un mostro sacro che ci fa sentire incapaci, o molto svalorizzanti di un oggetto troppo stupido per perdervi del tempo. Spesso il corso si svolge in presenza di fantasmi: mariti, figli, colleghi e fidanzati evocati da esperienze nelle quali ci si è sentite inadeguate o tenute ai margini. Si discute del fastidio che qualcuna prova per la poca autonomia delle corsiste dall'insegnante o per i sentimenti di competizione che suscita la macchina.Le corsiste più giovani hanno invece una carica spostata sulla curiosità, sono attratte dalla macchina e dalle sue potenzialità e vi intrattengono un rapporto di gioco. Non vivono il computer come una novità pericolosa, ma lo accettano con naturalezza e si abbandonano, come i bambini, a un modo di apprendere in cui interattività e libertà di esplorazione hanno un ruolo essenziale.

L'ambiente del corso consente a tutte di esporsi senza troppi problemi e il fatto di condividere con altre donne emozioni ed aspettative, insieme alla possibilità di elaborarle, sblocca i timori e rafforza le parti più curiose di ciascuna, rendendo possibile il raggiungimento di risultati concreti. In questo contesto si attiva anche un'attenzione particolare al linguaggio nel senso sia dell'importanza che viene data alla "parola" e al modo di esprimere le cose, che alla riflessione su come viene usato e questa ci sembra un'altra specificità del nostro corso rispetto agli altri dello stesso tipo.



Il lavoro e la vita delle donne
negli affreschi della Palazzina degli Arcimboldi

Il corso sarà condotto da Donatella Bassanesi

È una collaborazione della Libera Università delle Donne di Milano e della Zona 9, il ciclo di cinque incontri che iniziano lunedì 7 giugno, nella Sede comunale di via Empoli 9 (orario: 16-18). Il Corso si svolge intorno al ciclo di affreschi rinascimentali appartenenti alla Villa di delizie che si usa chiamare Bicocca degli Arcimboldi (è prevista una visita).La Bicocca degli Arcimboldi fu affrescata in molte sue parti, anche esterne, alla fine del XV secolo. A Milano operavano Bramante, Filerete, e specialmente Leonardo che ridisegna il tracciato medievale della città, riattivando le due direttrici fondamentali della città romana (il cardo e il decumano), ponendo le condizioni perché la città si aprisse verso l'esterno, diventasse una città nuova.Gli affreschi sono in gran parte scomparsi. Ma rimane quasi interamente un ciclo in una stanza, in cui sono rappresentate unicamente donne.
Siamo davanti certamente a un Caso. Da diversi punti di vista.
Il Caso, del tutto imprevedibilmente, ha voluto che proprio un ciclo così fuori della norma si conservasse, dando rilievo a una presenza di donne, di cui non rimane altra traccia, che probabilmente rimase marginale.
Inoltre, questo gruppo di donne costituivano il caso di donne descritte nella vita intima (una dama viene pettinata, si prepara il letto), di donne occupate nel lavoro artigiano (di sarte, probabilmente anche di tessitrici), di donne che si applicano alle arti liberali (la musica), e al gioco (della dama).
L'intero ciclo costituisce l'esempio ( il caso) di un intreccio tra simboli e descrizioni di vita quotidiana. 'Dialoga' con simboli che gli sono esterni, e che intervengono a dare un possibile senso secondo (segni-archetipi, segni che rivelano un modo di pensare di pensarsi).Perché il titolo La lingua delle antenate.
Qui le donne parlano due lingue.
Si rivolgono all'esterno e a se stesse.
Si situano a un crocevia: tra tradizione e futuro.
Volendo rappresentare una Corte (meglio, una Corte di dame) se ne disegnano i confini, l'universo chiuso, le regole di un gioco. E si mostra un percorso che potrebbe aprire la Corte, renderla casa (un luogo dello stare insieme).La casa. Il suo silenzio: "il nostro elemento è il silenzio", "luce tagliente, ecco così è il nostro silenzio", "una completezza impenetrabile: diamante freddo, tesoro segreto, accuratamente protetto, inafferrabile" (J. Kristeva, Stranieri a se stessi, Milano, 1990, p. 21). E il suo rumore: "quel ronzio di api che vanno e vengono, purificano e accompagnano. E quel suo tempo inesauribile e rinascente, come il Mare" (M. Zambrano, La tomba di Antigone, Milano, 1995).


 

24-11-2008

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