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Soggettività Lesbica
Corso di formazione al
counseling
in collaborazione con
Linea Lesbica Amica
Via Ricordi
"Le
donne; la guerra e il potere nelle commedie di Aristofane"
Cernusco
"Essere
presenti al presente"
Programma
2005 - 2006
LA RISCOPERTA DELLA
FORZA DEL FEMMINILE
ATTRAVERSO LE DANZE MEDITATIVE
Durata:
10 incontri
di 1 ora e mezza ciascuno
Orario: giovedì
dalle 18,30 alle 20
Data d'inizio: giovedì 27 aprile 2006.
Sede: Associazione per una Libera Università
delle Donne, corso di Porta Nuova, 32 - Milano
Nell’arco
della loro vita, le donne attraversano varie fasi di crescita,
passando più o meno faticosamente attraverso gli ostacoli di scelte
fatte, dovute alla ripetizione di dogmi e doveri che vengono loro
imposti.
Viene il
momento in cui si sente l’esigenza di trovare dentro di noi le tracce
che ci conducono alla sorgente della nostra sacralità femminile,
attraverso un viaggio con varie tappe, dove la riscoperta del nostro
vero ruolo ci porta alla consapevolezza che, ricalcando orme di
grandezze passate, noi siamo il futuro della rinascita della terra.
Incontriamoci, prendiamoci per mano e danziamo insieme alcune di
queste tappe, nell’armonia delle danze meditative.
Le fiabe,
che contengono simboli ed archetipi di saggezza millenaria, saranno la
nostra tela su cui tesseremo, a passi di danza la trama del nostro
cammino.
Le danze
meditative sono danze in cerchio: modalità molto antica per esprimere
gioia, unione e forza, data la simbologia creatrice della figura del
cerchio. Questo tipo di danze, aperte a tutte senza limiti di età,
favorisce la consapevolezza del corpo e del gesto.
L’incontro di danza sarà condotto da Daniela Mazzoni
La cui
formazione in terapie corporee, danze meditative, floriterapia,
comprende una conoscenza approfondita di varie tradizioni mitologiche.
Tale formazione si è svolta in Belgio, Inghilterra ed in Italia.
per
maggiori informazioni
e-mail:
francesco.pennisi@libero.it
Continua l'attività dei gruppi che si riuniscono
a Cernusco s.N. e a Milano in via
Ricordi o in sede
Programma
2004
Un
tuffo in Internet
Navigare in rete per conoscere e sperimentare le sue potenzialitàDocenti:
Sara Sesti e Liliana Moro
Durata: 5 incontri
di 2 ore ciascuno
Orario: giovedì dalle 15 alle 17
Data d'inizio: novembre 2003
Sede: Punto Futuro Italia - Via S. Valeria n. 4 - Milano
Costo: € 120 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università
delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727
oppure presso le insegnanti telefonando al n. 02 55019207
Il
corso è rivolto a chi ha già una discreta familiarità
con il personal computer (conoscenza di Windows '98 e di Word) e prevede
lezioni a carattere prevalentemente pratico. Gli obiettivi sono di far
conoscere la rete e farla sperimentare direttamente componendo e inviando
messaggi di posta elettronica e navigando alla ricerca di informazioni
di vario interesse.
Il corso è a numero chiuso con pre-iscrizione obbligatoria.
CONTENUTI DEL CORSO
· Introduzione alla rete Internet
· Navigazione sul Web
· I Provider : come sceglierne uno, come collegarsi
· I principali "Motori di ricerca" nazionali e internazionali
· Ricerca on line per settori/persone/categorie ed altro
· Siti di pubblica utilità e siti delle donne: un po' di
indirizzi
· La posta elettronica
o Come farsi la propria casella e-mail, scegliendo un provider o gratis
o I programmi più diffusi
· Mailing list e News-group: cosa sono, come trovarli, come ci
si iscrive
· Netiquette: un po' di galateo on line
La
casa e il museo: percorsi tra arte e vitaDocenti:
Donatella Bassanesi e Mia Mendini
Durata: 5 incontri di 2 ore ciascuno
Orario: giovedì dalle 15,30 alle 17,30.
Data d'inizio: mercoledì 12 novembre 2003; gli incontri successivi
si terranno il giovedì.
Sede: Scuola di Ceramica, via Giorgio Jan 15 - Milano
Costo: € 30
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02
6597727
A
Milano è aperta al pubblico la dimora di una famiglia (Boschi -
di Stefano) di grandi collezionisti di arte moderna: trecento opere illustrano
il valore di un progetto culturale perseguito con passione per decenni,
divenuto ora bene collettivo della città.
Abbiamo la straordinaria opportunità di condurre questo Corso dal
titolo La casa e il museo nell'area museale, in particolare presso La
scuola di ceramica, che fu il laboratorio nel quale la collezionista si
fece artista, e di essere condotte in questo spazio che si situa tra arte
e vita da Mia Mendini, erede e testimone della famiglia.
1. Mia Mendini - Donatella Bassanesi: visita alla Casa-Museo di via Giorgio
Jan 15 (mercoledì 12 novembre 2003)
2. Mia Mendini: Ripercorrendo insieme questa esperienza e volgendo lo
sguardo ciascuna alla propria vita cercheremo di scoprire quanti tesori
anche noi accumuliamo e, senza rendercene conto, spesso trascuriamo (giovedì
20 novembre 2003)
3. Donatella Bassanesi: Intorno al fuoco (intorno al focolare, al cerchio
di Estia) hanno origine le radici, il rapporto con la terra, si formano
le memorie e le possibilità (giovedì 27 novembre 2003)
4. Donatella Bassanesi: La casa dell'ospite: l'amico - il nemico (giovedì
4 dicembre 2003)
5. Donatella Bassanesi: L'arte: illusione-illuminazione (giovedì
11 dicembre 2003)
Autobiografia e scrittura di esperienza
Come cambia la "narrazione di sé" alla
luce di una coscienza consapevole del rapporto tra i sessi
Docente: Lea Melandri
Durata: 10 incontri di 2.30 ore ciascuno
Orario: martedì dalle 18.30 alle 21
Data d'inizio: 13 gennaio 2004
Sede: Associazione per una Libera Università delle Donne, corso
di Porta Nuova, 32 - Milano
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università
delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727
Se
il narrare di sé -il "dannato egocentrismo di cui parla Virginia
Woolf- si può considerare fatalmente legato alla condizione storica
delle donne, "organismi cresciuti all'ombra delle rocce", a
cui è mancato l'alimento dell'aria, l'autobiografia è invece
una delle forme più antiche attraverso cui si è costruita
l'individualità maschile occidentale. Nella definizione che ne
dà Duccio Demetrio, l'autobiografia è riappropriazione e
"cura di sé", la possibilità di "ricomporre
i frammenti, o di riannodare i fili, di un testo ormai scritto nelle sue
parti essenziali"
Ma che cosa significa per le donne -e per quella parte di sé che
l'uomo ha identificato con un femminile/corpo/natura- collocarsi dentro
una narrazione (linguaggio, senso, storia) che non è stata prevista
per loro?
Più attente alla memoria del corpo, alle costellazioni immaginarie
del mondo interno, agli andirivieni tra sogno e realtà, inconscio
e coscienza, quelle che ho chiamato più volte scritture di esperienza,
si configurano invece come una sorta di mineralogia del pensiero, un procedere
per frammenti, scavo e riemersioni improvvise, follia e lucidità
d'analisi. Un "fare e disfare" che ha come precedente storico
privilegiato la "presa di coscienza" e di "parola"
che hanno caratterizzato i gruppi femministi di autocoscienza e di pratica
dell'inconscio negli anni Settanta.
Il corso vuole essere una sorta di laboratorio dove letture e scritture
si incrociano, si sovrappongono, si distanziano, nel tentativo di dare
parola a esperienze destinate a restare mute o coperte dai sedimenti inconsapevoli
della tradizione e del senso comune. Se il narrare di sé, nelle
varie forme che ha assunto finora e in quelle che ha prodotto la coscienza
del rapporto tra i sessi, ha sempre contemplato nessi tra vita e cultura,
memoria personale e contesto storico, maschilità e femminilità,
non sempre è stato facile dare parola a questa esperienza composita.
La scrittura, quando viene spinta consapevolmente vicino alla vita, può
diventare il luogo, immaginario ma non per questo meno incisivo, in cui
si danno combinazioni e cambiamenti imprevedibili.
Scritture d'infanzia, parole di donneDocente:
Adriana Perrotta Rabissi
Durata: 10 incontri
Orario: mercoledì dalle 15 alle 17
Data d'inizio: 14 gennaio 2004
Sede: ASL, Via Ricordi, 1 - Milano
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università
delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727
Proseguiamo
e concludiamo il discorso iniziato nel 2002 con i Corsi L'in-canto delle
parole e Le parole maltrattate, quando abbiamo cominciato a porre attenzione
alle rappresentazioni culturali e sociali sedimentate nella lingua, interiorizzate
come "naturali" e trasmesse dalle parole che d'abitudine usiamo
e ascoltiamo.Dato
il rapporto lingua/pensiero/costruzione della soggettività, per
le donne parlare di sé significa confrontarsi con una lingua che
ha negato loro l'espressione di una soggettività differente da
quella attribuita dalla cultura ufficiale e codificata nell' educazione
di genere.L'area
di problemi attorno alla quale ruota questa riflessione incrocia il percorso
di ricerca di scrittrici che sperimentano una scrittura letteraria che
travalica costantemente confini formali, convenzioni culturali e disciplinari,
adottando strategie narrative e linguistiche spesso trasgressive o indifferenti
nei confronti di modelli letterari, retorici e linguistici ufficiali;
pagando a volte il costo di una marginalizzazione da parte dell'istituzione
letteraria più conformista. Il
Corso propone la lettura di brani tratti dalle autobiografie di tre scrittrici
italiane che hanno focalizzato l'attenzione sul rapporto con la lingua
e con i luoghi della propria infanzia, il luogo delle origini e dell'
acquisizione della lingua materna.Le
tre parole-concetto: lingua-infanzia-luoghi e le suggestioni del saggio
di Monica Farnetti Al centro della cattedrale. I ricordi d'infanzia nella
scrittura femminile, ci orienteranno nella lettura dei testi e nella riflessione
sui nostri ricordi d'infanzia.
La
scelta dei testi proposta potrà essere integrata dalle letture
personali delle corsiste in merito a ricostruzioni di infanzie di autrici
donne.
Bibliografia consigliata:
Farnetti Monica, Il Centro della Cattedrale. I ricordi d'infanzia nella
scrittura femminile, Mantova, Tre Lune Edizioni, 2002
Prato Dolores, Giù la piazza non c'è nessuno, Milano, Mondadori,
1997
Ramondino Fabrizia, Althénopis, Torino, Einaudi, 1981
Ortese Anna Maria, Il porto di Toledo, Milano, Adelphi, 1998
Danziamo i Fiori di BachDocente:
Daniela Mazzoni
Durata: 10 incontri di 2 ore ciascuno
Orario: mercoledì dalle 18,15 alle 20,15
Data di inizio: 14 gennaio 2004
Sede: Corso di Porta Nuova, 32 - Milano
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università
delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727
oppure presso l'insegnante telefonando al n. 02 70104272
La
fitoterapia è un metodo di prevenzione e di cura semplice e naturale,
ideato nel 1930 dal medico inglese Edward Bach, batteriologo e omeopata,
per il quale la malattia è la "concretizzazione di uno stato
mentale" che è modificabile.
La terapia consiste nell'analisi dello stato d'animo che ci procura ansia,
paura, insicurezza, depressione, solitudine ecc. e nell'assunzione di
essenze floreali che trasformano in positivo tale stato d'animo.
Ogni fiore ha caratteristiche proprie che hanno una corrispondenza con
la frequenza di uno stato d'animo specifico. L'assunzione di queste essenze
richiama il corpo al ricordo dell'armonia interiore e alla propria capacità
di guarigione.
Le
Danze dei Fiori di Bach sono state create da Anastasia Geng, una terapeuta
di origine lettone, che le ha tratte dal patrimonio del folclore dei paesi
baltici, dove la pratica della danza popolare è molto sentita come
un modo per sentirsi meglio collegati con la natura.
Ogni fiore ha la sua danza con la sua energia e simbologia: è una
forma di danza-terapia. Queste danze dai movimenti semplici che si danzano
quasi sempre in cerchio, sono uno strumento di conoscenza di sé
e di evoluzione spirituale che ha già dato ottimi risultati ed
ha ottenuto riconoscimento ufficiale dall'Edward Bach Centre.
Una
circolarità di saperi
Docenti: Donatella Bassanesi, Lea Melandri, Enrica
Tunesi
Durata: 12 incontri
Orario: giovedì dalle 9,30 alle 12
Data d'inizio: 15 gennaio 2004
Sede: Biblioteca civica "Lino Penati" Via Cavour, 51 - Cernusco
sul Naviglio
Costo: € 70 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università
delle Donne.
Enrica
Tunesi avvierà alla conoscenza di Emily Brontë con la lettura
di Cime tempestose e di Mary Shelley con la lettura di Frankenstein
Donatella Bassanesi introdurrà alla scoperta dei colori e della
loro simbologia: il blu
Lea Melandri, scrittrice, guiderà alla lettura di Sibilla Aleramo.
L'iniziativa
è organizzata in collaborazione con la Biblioteca civica "Lino
Penati" e con il patrocinio del Comune di Cernusco sul Naviglio
Computer facile
Conoscenze informatiche di base e video-scritturaDocente:
Sara Sesti
Durata: 10 incontri
Orario: giovedì dalle 15 alle 17
Data d'inizio: 3 febbraio 2004
Sede: Punto Futuro Italia - Via S. Valeria n. 4 - Milano
Costo: € 140 comprendente l'iscrizione annuale alla Libera Università
delle Donne.
Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria telefonando al n. 02 6597727
oppure presso l'insegnante telefonando al n. 02 55019207Il
corso è a numero chiuso con pre-iscrizione obbligatoria.
Dal
1990 la Libera Università delle Donne propone annualmente un corso
di alfabetizzazione finalizzato a rendere possibile l'accesso ai concetti
base della Informatica e al funzionamento del Personal Computer a chi
non abbia una preparazione specifica.
Gli obiettivi del corso sono: - far conoscere la logica dell'elaboratore,
l'ambiente di lavoro Windows e insegnare l'uso del programma per la videoscrittura
Word.Nonostante
negli ultimi anni il software e i calcolatori siano diventati più
semplici da usare, la fase più problematica resta ancora il primo
approccio alla macchina, sia per la difficoltà oggettiva di affrontare
un metodo rigido e un linguaggio formale, sia soprattutto perché
richiede di fare i conti con il proprio immaginario sulla scienza e sulla
tecnologia, causa spesso di difficoltà e di blocchi.Il
nostro primo obiettivo è sdrammatizzare il rapporto con l'elaboratore
prendendo in carico gli aspetti conflittuali della relazione con la macchina.
Nelle prime lezioni si dà voce alle fantasie di cui si è
investito il computer e ne escono immagini idealizzate secondo cui la
macchina sarebbe un mostro sacro che ci fa sentire incapaci, o molto svalorizzanti
di un oggetto troppo stupido per perdervi del tempo. Spesso il corso si
svolge in presenza di fantasmi: mariti, figli, colleghi e fidanzati evocati
da esperienze nelle quali ci si è sentite inadeguate o tenute ai
margini. Si discute del fastidio che qualcuna prova per la poca autonomia
delle corsiste dall'insegnante o per i sentimenti di competizione che
suscita la macchina.Le corsiste più giovani hanno invece una carica
spostata sulla curiosità, sono attratte dalla macchina e dalle
sue potenzialità e vi intrattengono un rapporto di gioco. Non vivono
il computer come una novità pericolosa, ma lo accettano con naturalezza
e si abbandonano, come i bambini, a un modo di apprendere in cui interattività
e libertà di esplorazione hanno un ruolo essenziale.
L'ambiente
del corso consente a tutte di esporsi senza troppi problemi e il fatto
di condividere con altre donne emozioni ed aspettative, insieme alla possibilità
di elaborarle, sblocca i timori e rafforza le parti più curiose
di ciascuna, rendendo possibile il raggiungimento di risultati concreti.
In questo contesto si attiva anche un'attenzione particolare al linguaggio
nel senso sia dell'importanza che viene data alla "parola" e
al modo di esprimere le cose, che alla riflessione su come viene usato
e questa ci sembra un'altra specificità del nostro corso rispetto
agli altri dello stesso tipo.
Il lavoro e la vita delle donne
negli affreschi della Palazzina degli Arcimboldi
Il corso
sarà condotto da Donatella Bassanesi
È
una collaborazione della Libera Università delle Donne
di Milano e della Zona 9, il ciclo di cinque incontri
che iniziano lunedì 7 giugno, nella Sede comunale di via
Empoli 9 (orario: 16-18). Il
Corso si svolge intorno al ciclo di affreschi rinascimentali appartenenti
alla Villa di delizie che si usa chiamare Bicocca degli
Arcimboldi (è prevista una visita).La
Bicocca degli Arcimboldi fu affrescata in molte sue
parti, anche esterne, alla fine del XV secolo. A Milano operavano
Bramante, Filerete, e specialmente Leonardo che ridisegna
il tracciato medievale della città, riattivando le due direttrici
fondamentali della città romana (il cardo e il decumano), ponendo
le condizioni perché la città si aprisse verso l'esterno,
diventasse una città nuova.Gli
affreschi sono in gran parte scomparsi. Ma rimane quasi interamente
un ciclo in una stanza, in cui sono rappresentate unicamente donne.
Siamo davanti certamente a un Caso. Da diversi punti di vista.
Il Caso, del tutto imprevedibilmente, ha voluto che proprio un
ciclo così fuori della norma si conservasse, dando rilievo
a una presenza di donne, di cui non rimane altra traccia, che probabilmente
rimase marginale.
Inoltre, questo gruppo di donne costituivano il caso di donne descritte
nella vita intima (una dama viene pettinata, si prepara il letto),
di donne occupate nel lavoro artigiano (di sarte, probabilmente anche
di tessitrici), di donne che si applicano alle arti liberali (la musica),
e al gioco (della dama).
L'intero ciclo costituisce l'esempio ( il caso) di un intreccio tra
simboli e descrizioni di vita quotidiana. 'Dialoga' con simboli che
gli sono esterni, e che intervengono a dare un possibile senso secondo
(segni-archetipi, segni che rivelano un modo di pensare di pensarsi).Perché
il titolo La lingua delle antenate.
Qui le donne parlano due lingue.
Si rivolgono all'esterno e a se stesse.
Si situano a un crocevia: tra tradizione e futuro.
Volendo rappresentare una Corte (meglio, una Corte di dame) se ne
disegnano i confini, l'universo chiuso, le regole di un gioco. E si
mostra un percorso che potrebbe aprire la Corte, renderla casa (un
luogo dello stare insieme).La
casa. Il suo silenzio: "il nostro elemento è il
silenzio", "luce tagliente, ecco così è il
nostro silenzio", "una completezza impenetrabile: diamante
freddo, tesoro segreto, accuratamente protetto, inafferrabile"
(J. Kristeva, Stranieri a se stessi, Milano, 1990, p.
21). E il suo rumore: "quel ronzio di api che vanno
e vengono, purificano e accompagnano. E quel suo tempo inesauribile
e rinascente, come il Mare" (M. Zambrano, La tomba
di Antigone, Milano, 1995).
24-11-2008
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